Articolo »
Tamburello a muro
Il Grazzano vince ancora lo scudetto del Muro
Nella calda finale di Montemagno la squadra di Redoglia e Penna festeggia il 16° titolo della sua storia superando il Portacomaro per 16-11
.jpg)
Il Grazzano si riconferma campione tra i bastioni. Il finale è quello di sempre, con la solita festa improvvisata - ma ben organizzata - al Circolo dei combattenti con la messa in bacheca del trofeo: siamo a 16 scudetti, 7 Coppe Italia e 5 Supercoppe in un clima di commozione e di euforia perché vincere non stanca mai, ma quello che può sembrare routine è frutto di un grande lavoro “dietro”, perché gli avversari sono di grande qualità, come il Portacomaro, che si è arreso ancora in finale ma dopo avere venduta cara la pelle.
Dei dieci titoli vinti durante la sua presidenza, insieme al primo del 2012, per il presidente Alessandro Redoglia questo è quello più bello perché al culmine di una stagione sofferta e costellata da infortuni, il più serio quello di Alessio Olivieri ma non sono certo da sottovalutare quelli di Andrea Andrin e di Emanuel Monzeglio, con la squadra che ha dovuto reinventarsi, rispondendo alla grande, per vincere la regular season e potere così trovare in finale la squadra più malleabile.
La finale più calda domenica 10 agosto a Montemagno di fronte a una bella cornice di pubblico. Il Grazzano comincia dal rimando ed è subito 40 pari con Mattia Musso a presentarsi, seguono due giochi a 0, il trampolino capolavoro dalla battuta con il terzino settimese ancora cecchino implacabile e si gira 6-0. Quel tesoretto sarà la fortuna del Grazzano in quanto la partita cambia volto e intensità con le contromisure del Portacomaro togliendo Davide Tirone dal centro, poco incisivo, per Samuel Valle che farà vedere tutta la sua bravura e classe, mentre il montechiarese da fondocampo farà una gara strepitosa, di sostanza e tenuta fisica, contendendo la palma di migliore in campo a un Alessio Olivieri bravo a tenere su tutta la squadra rasentando la perfezione e aiutando Vittorio Fracchia a cui la canicola ha tarpato inaspettatamente le ali. Dieci eroi in campo per una battaglia che sfiora le quattro ore. Tra i verdi sempre più convincente Davide Soffientino, bloccato da guai fisici nel finale; davanti, sotto il muro, Franco Zitti dà filo da torcere a Mattia Musso di cui fa notizia un raro errore più dei tanti quindici buttati giù. Al largo Luca Soffientino e Samuele Carpignano sciorinano bei colpi. In mezzo Emanuel Monzeglio tiene botta pur con qualche errore immancabile per un mezzovolo pensando alla dedica ai suoi nonni tifosi. Il canovaccio della seconda parte di gara è un Portacomaro che, pur non dando mai l’impressione di poter ribaltare la situazione, rimane sempre alle calcagna dei nero-oro che, a piccoli passi, si avvicinano al traguardo. Giallo finale al terzo match point: il guardalinee giudica lunga la palla di Tirone tra le proteste, con i verdi che poi partecipano alle premiazioni in tono sommesso. Smaltita la delusione, è rimasta però la consapevolezza di avere giocato una grande finale, a differenza dello scorso anno, con qualche recriminazione al cospetto di un grande avversario abituato alle partite che contano dovendo lottare su ogni quindici per sbrigare una “pratica" molto più difficile di quella che si pensava.
GRAZZANO-PORTACOMARO 16-11
Grazzano: Alessio Olivieri, Vittorio Fracchia, Emanuel Monzeglio, Mattia Musso, Samuele Carpignano. All. Piero Redoglia e Fabiano Penna
Portacomaro: Davide Soffientino, Samuel Valle, Davide Tirone, Luca Soffientino, Franco Zitti. All. Andrea Morrone e Maurizio Francia
Arbitro: Fulvio Cataldo con Mario Macchia e Gian Bonando
Cambi campo: 3-0, 6-0, 7-2, 8-4, 9-6, 12-6, 13-8, 14-10, 16-11
40 pari: Grazzano 3, Portacomaro 5
Time-out richiesti: 1 Portacomaro 4-0 15-0, 1 Grazzano 7-3 15-30, 2 Portacomaro 10-6 15-0, 3 Portacomaro 14-9 30-0, 2 Grazzano 14-9 30-30
Durata totale: 3 ore e 50 minuti