"Cerea Papa Francesco”: questo un cartello che si alzava mercoledì in piazza San Pietro gremita, con via della Conciliazione, da oltre 100mila persone per l’udienza pontificale. Tra questi trecento monferrini e tra loro molti Bergoglio, forse lontani parenti del Papa partiti da Robella d’Asti e Ozzano. Erano guidati dal vicario diocesano mons. Antonio Gennaro, dal sindaco di Robella Giuseppe Turino e dai solerti organizzatori Aldo e Chiara Bergoglio. Aldo è di Cortiglione (frazione di Robella, dove è nato anche il vicario) e Chiara di Robella d’Asti, ora residente a Treville. Un pellegrinaggio (gli ultimi aderenti sono rientrati sabato) che ha avuto l'ausilio tecnico della Peregrinantes.
Alcuni hanno avuto la gioia ed il privilegio di poter parlare con il Santo Padre, stringergli la mano. «Gli ho detto che rappresentavo la Diocesi di Casale Monferrato», ci dice il vicario che assisteva alla cerimonia di mercoledì da una posizione privilegiata, il cosiddetto “sagrato del baciamani” insieme a Chiara Bergoglio: «Ho potuto stringergli la mano e dirgli che ero una Bergoglio come lui».
«Un’emozione forte e senza pari», ha commentato Aldo Bergoglio che, a Papa Francesco, ha consegnato una brochure sull’Associazione Sarah Onlus (dedicata alla figlia dodicenne “volata in cielo” il 17 febbraio del 2007 per aneurisma), e un libretto sull’albero genealogico delle famiglie Bergoglio di Robella e Cortiglione, donato a nome della comunità dietro personale interessamento del sindaco Giuseppe Turino (altri doni consistevano in prodotti tipici come vino e krumiri).
«La prego di leggere questa documentazione», lo ha supplicato Aldo. «Io leggo tutto quello che mi mandano…..tenga duro», ha risposto Papa Francesco, con l’oramai familiare delicatezza che contraddistingue ogni sua parola.
Quello di Aldo è stato un incontro “fortuito”, ci ha detto, avvenuto durante il saluto agli ammalati dopo l’audizione in piazza San Pietro. «Quando l’ho visto avvicinarsi mi sono allungato con il mio cartello Bergoglio e lui si è fermato. Ha salutato anche don Mario Devecchi, parroco di Robella accompagnato dal consigliere comunale Sergio Gavosto e poi, dopo avermi rivolto le sue parole, ho potuto baciargli la mano».
Ma Aldo e don Mario non sono stati gli unici ad aver avvicinato il Pontefice durante l’incontro con i malati. Anche la piccola Francesca Bergoglio, 6 anni e mezzo, affetta da tetraparesi spastica dall’età di due mesi quando contrasse un’improvvisa meningoencefalite, con il suo cartello colorato al collo che riportava il suo nome e cognome ha attirato l’attenzione del Papa il quale si è avvicinato e l’ha accarezzata, l’ha baciata e le ha impartito la benedizione, mentre la mamma Erica gli ha consegnato una piastrella decorata a mano con la Rocca di Verrua Savoia realizzata dagli studenti della scuola primaria dove frequenta la sorella Alessia. «Dopo l’incontro con il Papa, Francesca continua a ridere contenta - dicono sorpresi mamma Erica e papà Bruno - Siamo certi che lei comprende tutto e, anche se non riesce a comunicare, quest’incontro, l’ha resa tanto gioiosa».
Non ha potuto invece avvicinarlo, ma l’ha ascoltato a poche decine di metri, il sindaco Turino, tanto da percepire un forte brivido a pelle quando Papa Francesco ha detto: «Saluto con affetto le famiglie Bergoglio di Cortiglione e di Robella d’Asti».
Dalla ricerca sull’albero genealogico della famiglia Bergoglio non sono al momento emerse, dice il sindaco Turino, parentele dirette con attuali residenti a Robella, sebbene risulta certo (altre fonti e altre ricerche) l’arrivo di Bergoglio dalla piccola municipalità della diocesi casalese al ceppo di Bricco Marmorito di Portacomaro, avi del Pontefice, attraverso i Bergoglio di Schierano e Montechiaro.
Lo studio incaricato a ricostruire l’albero genealogico dei Bergoglio è partito dal 1685 con Gioanni Bergoglio, per poi proseguire per 7 generazioni fino all’attuale di Francesco. «Io non so se Papa Francesco è un antenato della mia famiglia - ha precisato Aldo, che a Roma è andato con la moglie Marina e la mamma ammalata - Per me non è importante saperlo, mentre è stato importantissimo poterlo incontrare».
Dopo la prematura dipartita della figlia, Aldo e Marina sono da oramai 6 anni impegnati nell’omonimo progetto in Madagascar e Aldo lo ha illustrato mercoledì sera nel corso di una diretta a Tv 2000 presenti anche mons. Gennaro e Chiara Bergoglio (che sono tornati sul pellegrinaggio e sul simpatico cartello del “Cerea”). In Madagascar è stata costruita una scuola che ora funziona a pieno ritmo e accoglie ben 280 bambini tra i 5 e gli 11 anni. «Il nostro impegno prosegue con il mantenimento della struttura inteso anche come garanzia di docenza e lezioni per le 7 classi racchiuse, dove insegnano 2 suore e 5 laici. Inoltre - ha concluso Aldo - vorremo altresì potenziare il fotovoltaico e realizzare un dispensario medico per poi attivare un servizio di vaccinazione con i nostri medici».
Sempre nel corso del pellegrinaggio nella cappella della ospitante “Casa tra noi” mons. Gennaro ha concelebrato una messa in suffragio del vescovo Germano Zaccheo insieme ai parroci don Cabrino (Ozzano), don Sega (Montiglio), don Deambrogio (Treville), don Devecchi (Robella) e don Baroero (Murisengo).