Addio a Leandro Calvo, uomo dalla vita ricca, dotta e avventurosa. Aveva 95 anni
di Chiara Cane
Cordoglio in Valcerrina per la dipartita di Leandro Calvo, ex direttore didattico presso le scuole di Cerrina, padre del dirigente scolastico del polo liceale casalese Riccardo, dell’ex consigliere provinciale e membro della Fondazione Cral Corrado e del medico Gigi. Nella mattinata di lunedì 6 ottobre non si è sentito bene e, poco dopo, è morto. Classe 1919 avrebbe compiuto il suo 95esimo anno di età il prossimo 25 novembre e, malgrado l’età avanzata, godeva di un’invidiabile salute. Originario di Odalengo Grande frazione Sant’Antonio, Leandro si era diplomato nel 1942 all’Istituto Magistrale Regina Margherita di Torino.
Nel maggio del 1943 era stato catturato dagli inglesi in Africa per poi essere ceduto agli americani (Il Monferrato aveva dedicato un servizio nella rubrica Graffiti). In quegli anni, tra il ‘43 ed il ‘45, fu prigioniero di guerra negli Stati Uniti: dalla Virginia all’Arizona a Los Angeles. Lavorò nel porto imparando l’inglese. Seguirono diverse occasioni di rimpatrio, ma lui venne sempre scartato fino a quando, a metà del 1945, tornò in Italia e fece sbarco a Napoli. Spesso raccontava ai figli della sua rimpatriata. Quando giunse a Napoli gli chiesero: «Hai portato le sigarette?» Lui rispose «No» e gli altri «Allora cosa sei tornato a fare!?». Nel ‘48 iniziò ad insegnare presso le scuole di Sant’Antonio. Poi fu insegnante a Torino nel ‘53 e ‘54 e, successivamente, a Montalero, a Rosingo e poi a Cerrina. Durante la sua permanenza oltreoceano, oltre a lavorare e ad apprendere bene la lingua, si appassionò di letteratura americana. Al suo rientro lavorò per la PM traducendo numerosi testi. Nel 1953 si laureò in Lingue e Letterature Straniere. Nel 1962 ottenne il diploma di vigilanza, necessario per il concorso da direttore didattico, incarico che resse fino alla pensione giunta nel 1985. Fu sindaco in paese negli anni ‘70 e venne insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica.
Così lo ricorda il direttore scolastico dell’Istituto Comprensivo di Cerrina: «Di lui conservo tanti ricordi. Mi ha insegnato a lavorare in questa scuola. Lo ricordo come un direttore vecchio stampo: autorevole, mai autoritario, scherzoso con impresso forte il senso del dovere. Per lui l’aspetto umano veniva al primo posto e, lavorare per il pubblico, era un servizio. Più alta era la carica, maggiore doveva essere il servizio». «Amava tantissimo la terra e la natura» ricorda Riccardo che, il fine settimana era solito eseguire lavori nell’orto dietro le sue dirette indicazioni. «Non aveva mai smesso di fare progetti, ma sapeva di essere tanto anziano». In frazione Piancerreto aveva un suo frutteto e, a casa, un piccolo orto. Negli ultimi tempi aveva anche coltivato un orto più contenuto sul balcone dove sono cresciuti zucchini, pomodori e l’insalata. Il “direttore”, così come lo chiamavano in paese, aveva tante passioni «era una persona profonda e di cultura».
Aveva anche la passione per la caccia e per i cani. Tra le sue letture preferite vi erano libri di storia, della Resistenza e di autori piemontesi. «Era un uomo onesto, rigoroso e corretto - così dice Corrado - un uomo d’altri tempi, ma che sapeva anche scherzare… si aveva uno spiccato senso dell’umorismo. Amava cantare, la musica classica e quella americana, suonava anche il pianoforte. Aveva davvero tanti interessi e tante passioni. Le conversazioni culturali con lui erano piacevolmente interminabili». Anche la politica lo interessava molto, sebbene, quella degli ultimi decenni, troppo lontana dalla sua formazione e cultura, lo aveva molto rattristato ed innervosito. Di recente aveva anche iniziato a scrivere le sue memorie che voleva raccogliere in un libro.
Leandro era sposato con Rita Bosco, compianta insegnante di scuola elementare. In paese, e non solo, lo ricordano come un uomo importante, riservato, discreto, umile e colto, sempre cordiale e con il sorriso sulle labbra; un uomo in gamba che continuerà a far parlare di sé attraverso i suoi figli che, chi per un verso chi per l’altro, molto gli assomigliano. Oltre ai figli, Leandro ha lasciato le nuore e gli amati nipoti: Francesco, Matteo, Marta, Pietro, Chiara e Fabrizio. Il rosario verrà celebrato questa sera, martedì 7 ottobre alle ore 21 ed il funerale domani, mercoledì 8 ottobre alle ore 15,30 presso la chiesa parrocchiale di Cerrina. La salma verrà poi tumulata nella tomba di famiglia accanto a Rita.