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  • 05 gennaio 2019
  • Casale Monferrato

Salvarono anziano pensionato rimasto bloccato nel fango. Il grazie dei suoi famigliari

Una lettera ai Vigili del Fuoco

«C’è chi nasce e chi rinasce. Quello che sto per raccontare è successo alla mia famiglia». Inizia così la lettera che Donata D’Angelo - firmata anche dal marito Bertillo Bellio e dal figlio Gianpiero - ha inviato per Natale al distaccamento di Casale dei Vigili del Fuoco nonchè al Comando provinciale di Alessandria. Una lettera per ringraziare i pompieri e coloro che hanno collaborato alle ricerche e al ritrovamento del marito, pensionato di 83 anni che una domenica di novembre si era perso nei boschi mentre cercava funghi.

L’avevano estratto dal fango i Vigili del Fuoco poco prima di mezzanotte dell’11 novembre scorso, dopo un paio d’ore di ricerche nei boschi, quando ormai era quasi allo stremo delle forze. Il pensionato, che vive a Casale, nel quartiere di Oltreponte, era uscito nel pomeriggio per recarsi in una baracca sulle rive del Po, a quanto pare per dare da mangiare ad alcuni animali. Il tempo passava, era arrivata l’ora di cena ma il pensionato non era ancora tornato a casa. Con sè aveva il cellulare con il quale si era già messo in contatto con il figlio, spiegando che si era inoltrato nel bosco per cercare funghi. Oramai era buio pesto, nella zona stava scendendo una pioggia finissima ma molto fastidiosa per cui i famigliari avevano cominciato a preoccuparsi. Dopo aver atteso ancora un po’ di tempo, avevano chiesto l’attivazione dei soccorsi. Dal distaccamento di viale San Martino era partita la squadra di turno che si era messa alla ricerca del pensionato: le indicazioni erano frammentarie, in quanto nell’ultima telefonata con il figlio, Bertillo aveva detto di trovarsi in difficoltà, in mezzo a un bosco, senza riuscire a fornire punti di riferimento precisi. I pompieri, sulla base delle informazioni raccolte, si erano diretti sulla sponda destra del Po, nella parte di parco che si inoltra da Argine Malpensata, in direzione di Frassineto. Giunti nella zona delle cave Allara, avevano cominciato a chiamare a gran voce il pensionato, nella speranza che si trovasse nella zona e riuscisse a rispondere. I primi tentativi erano andati a vuoto ma dopo, fortunatamente, una voce flebile era stata avvertita in lontananza.

I Vigili del Fuoco prendevano quella direzione e dopo una lunga ricerca trovavano l’anziano. Si era inoltrato nei boschi per 5-600 metri e si era perso. Era anche bloccato con le gambe nel fango: era finito in un pantano e non era più riuscito ad uscirne. Lucido, ma evidentemente disorientato, non si rendeva conto di dove si trovasse: l’acqua e la melma lo tenevano immobilizzato. Impugnava ancora il cellulare ma con le mani sporche di fango non riusciva a pigiare i tasti, a rispondere alle chiamate e neppure a telefonare. Bertillo, anche se un po’ confuso, era ancora vigile. Quando lo avevano estratto dal fango era rimasto scalzo e senza pantaloni e stivali, rimasti imprigionati nel pantano. Il caposquadra dei Vigili del Fuoco, nel frattempo, aveva chiesto l’intervento del 118. Il pensionato infatti, era rimasto troppo tempo a bagno nella melma e, anche se la temperatura non era fredda, data la sua età era meglio non rischiare. Caricato in ambulanza e trasportato al Santo Spirito era stato trattenuto in osservazione.

Ricevuta la lettera di riconoscenza, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, per Natale, ha fatto pervenire un elogio alla squadra dei pompieri che, nell’occasione, aveva operato con grande professionalità.    

Nella foto un intervento dei Vigili del Fuoco


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Veronica Spinoglio

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