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Cold Car: cala la domanda nazionale ed internazionale

La Cold Car di Occimiano, il cui presidente è Giuseppe Morano, controllata da Fincold, ha varato il bilancio per l’esercizio 2011, in utile, e nell’esercizio con 108 addeti ha realizzato un fatturato di 24,174 mila euro. Cold Car, che opera nell’ambito della costruzione delle carrozzerie refrigerate ed isotermiche (di qui l’immagine del freddo che cammina) fa gruppo e controlla due società operanti a Casale Monferrato, Cold Trading S.R.L. e Sicar S.R.L., le quali svolgono le seguenti attività complementari e/o funzionali al core business del gruppo: • Cold Trading S.r.l. si occupa della produzione di accessori e particolari per le carrozzerie dei veicoli frigoriferi, di attività di commercio di carrozzerie refrigerate e isotermiche, autofurgoni refrigerati e della produzione di gruppi frigoriferi. • Sicar S.r.l., invece, si occupa dell’assemblaggio e della verniciatura delle carrozzerie isotermiche. Da uno dei puntuali documenti che accompagnano il bilancio ricaviamo letteralmente alcune informazioni relative all’andamento economico del settore e aziendale. «Nell’anno 2011 la domanda su scala nazionale ed internazionale ha continuato a calare sulla scia degli anni precedenti, causando altresì un leggero calo del fatturato della Società rispetto all’esercizio precedente. La persistente contrazione della liquidità del mercato mondiale, oltre a penalizzare la domanda di prodotti industriali, ha aumentato significativamente i rischi finanziari e conseguentemente ha reso più difficile l’affidamento del credito ai clienti. Questa situazione ci ha indotti a mantenere un atteggiamento prudenziale nelle strategie aziendali. Nel corso del 2011 si sono riscontrate difficoltà di mercato che hanno causato una diminuzione di fatturato di circa il 2%. Nella prima parte dell’anno la Società ha retto un trend molto positivo poi compensato da un periodo negativo verificatosi nella seconda parte dell’anno e soprattutto nel trimestre finale. La Cold Car pur operando in maniera contenuta sul mercato italiano continua la propria politica di mantenimento dello stesso, oltre ad impegnarsi per sviluppare ulteriormente il mercato europeo e a conquistare nuovi mercati emergenti. La Società continua a perseguire con tenacia la strategia degli investimenti sull’ innovazione del prodotto e sul rinnovamento della tecnologia produttiva. I segni di miglioramento economico generale manifestati ad intermittenza nel corso dell’esercizio hanno generato nel primo trimestre un aumento della domanda estera». Ed ecco alcune interessanti informazioni sui costi e sulle risposte alla concorrenza. In Cold Car affermano a questo proposito: «L’aumento della domanda delle materie prime ha fatto registrare un significativo aumento del costo di produzione delle carrozzerie per cui si è ottenuto un peggioramento della marginalità del venduto. Nonostante le permanenti difficoltà di mercato, pur avendo avuto una leggera flessione del fatturato, la società è riuscita a sostenere gli investimenti programmati e a chiudere l’esercizio con un discreto utile. Si sono consolidati gli atteggiamenti concorrenziali già evidenziati negli anni passati di strategie focalizzate prevalentemente al calo dei prezzi di vendita. In risposta a dette strategie di concorrenza, abbiamo dovuto rinunciare al trasferimento sui prezzi di vendita sia dell’aumento dei costi delle materie prime sia dell’ aumento delle spese generali». Non manca nella relazione di Cold Car sulla gestione un ampio riferimento al tema ricerca e sviluppo (ad esempio, si è concluso il progetto di un impianto frigorifero per celle mobili con unità frigorigena separata dalla carrozzeria), mentre si deve sottolineare sempre che l’azienda di Occimiano è fortemente “export oriented”. Infatti, nel 2011 l’export è stato vicino al 90 per cento del fatturato. E il Corriere della Sera ha annunciato di recente che Cold Car di Occimiano, dopo l’ingresso negli Stati Uniti, in Brasile, in Messico e in Cile, punta su Russia, India e Sud Est Asiatico.

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Emanuela Pastorelli

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