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Giovedì 6 ottobre
Il nuovo priore di Bose apre Cantiere Speranza
"Fratelli tutti" nella chiesa di S. Antonio
Sarà il nuovo priore di Bose, fratel Sabino Chialà, insigne biblista ed esperto della tradizione monastica delle origini, ad aprire il nuovo ciclo di Cantiere Speranza 2022-2023. All'ospite, che di recente è stato chiamato a ricoprire quel ruolo che fu di Enzo Bianchi gli organizzatori hanno chiesto di ricavare, in prospettiva sinodale, le radici bibliche dell'Enciclica “Fratelli tutti” a cui Papa Francesco ha affidato il messaggio centrale del suo magistero. L'appuntamento è per stasera, giovedì 6 ottobre, alle ore 21 nella chiesa di Sant’Antonio.
Fanno sapere i promotori: «Mentre il mondo sembra andare verso la terza guerra mondiale, Papa Francesco, anche nel suo ultimo viaggio in Kazakistan, cerca di ricordare all' Occidente che non solo la Bibbia, ma anche la Rivoluzione Francese e tutta la grande tradizione dei movimenti filantropici e popolari moderni sono fondati sulla fratellanza. Quella fratellanza che già nei testi del Genesi sembra essere messa in scacco dalla vicenda di Caino e Abele ma che è, invece, motivo di profondi legami tra tradizioni di pensiero diverse. Si pensi alla fondamentale e poco conosciuta fratellanza tra Isacco e quel Ismaele a cui il mondo dell' Islam si ricollega».
Abbiamo bisogno di ricordare che «la pace di cui abbiamo, oggi, deve fondarsi su una lettura autentica dei testi della nostra grande tradizione culturale come la Bibbia e non cadere in balia della retorica del nemico assoluto. Serve una strategia che fondi un nuovo alfabeto con una nuova lingua della mediazioni tra esperienze che sono tutte imperfette come i protagonisti della narrazione del Genesi».
«L’Ebraismo, il Cristianesimo in tutte le sue diverse versioni, I’Islam hanno come testo di riferimento una lettura della realtà umana che costringe alla fratellanza e fa scoprire che l'obiettivo di Dio è fin dall'inizio quello di costruire legami tra figli diversi che devono allargare questa fratellanza a tutto il genere umano. Non vuole che dipendiamo dalle idee che costituiscono la base del pensiero “amico-nemico”».
La presenza del priore di Bose «servirà quindi per leggere insieme l'Antico testamento” i “segni dei tempi” contemporanei che non possono in alcun modo giustificare una lettura falsamente apocalittica del tempo presente».
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