Nasceranno due centrali idroelettriche nel tratto di Po casalese: «Utile anche per lo sport»
di Alberto Marello
Il tratto casalese del fiume Po produrrà energia elettrica tramite l’installazione di due centrali idroelettriche. Il progetto della realizzazione di questi impianti è in pista già da diversi anni ma per una serie di problemi burocratici non è mai decollato.
Progetto travagliato
In un primo tempo l’AMC (Azienda Municipalizzata Casalese) e il Consorzio Irriguo Ovest Sesia chiesero alla Provincia di Alessandria la possibilità di far nascere sulla diga a monte della città, quella da cui nasce il canale Lanza, una centrale idroelettrica ma la procedura fu con il tempo bloccata dalle richieste di altre società private.
Franco Cellerino presidente di AMC ha confermato quanto accaduto: «Tutto è nato da una richiesta di AMC e del Consorzio Irriguo Ovest Sesia alla Provincia di Alessandria, che è l’ente preposto a concedere questi permessi, per l’installazione di una centrale idroelettrica nella zona della diga con una coutenza del Consorzio dei canali Lanza e Mellana. Nel tempo però altri privati hanno sottoposto la stessa richiesta alla Provincia e queste richieste hanno portato pertanto a contenziosi per vedere rafforzato il diritto di installazione dell’impianto».
La situazione stagnante si è protratta per diversi anni fino ad oggi: all’orizzonte la possibile svolta.
Verso la realizzazione
La situazione odierna infatti, fa sperare in una rapida soluzione. «Oggi -spiega Cellerino- la soluzione al problema sembra essere stata raggiunta tramite una mediazione della Provincia». L’idea paventata sarebbe di creare due centrali idroelettriche a impatto zero sull’ambiente: una a monte della città e una praticamente a valle. La prima, quella allo “svincolo” tra il Po e il canale Lanza, verrebbe concessa alla società privata torinese Idropadana a patto che venga concessa la possibilità ad AMC di costruirne una seconda nel tratto di fiume tra il ponte della ferrovia e la società Nuova Casale.
Questa soluzione, cioè la concessione da parte della Provincia di due autorizzazioni alla costruzione anzichè una sola, permetterebbe ad entrambi i gruppi di raggiungere l’obiettivo. «Sono progetti che riteniamo molto utili –puntualizza il presidente della Provincia di Alessandria Paolo Filippi- pur con tutte le vicissitudini: le complicazioni della normativa e la lunga serie di conferenze dei servizi. Ma era importante arrivare in fondo così com’è importante la collaborazione tra enti per ottenere il risultato. La questione energetica è di primaria importanza...». I tempi per la realizzazione del progetto non sono ancora stati pianificati ma c’è la possibilità «che si inizi a vedere qualcosa fra circa un anno» spiega Riboldi. I costi? Solo per la centrale di AMC il costo di realizzazione si aggira intorno ai 18-19 milioni di euro.
E il Po?
Con la costruzione delle due centrali idroelettriche, cos’accadrebbe al Po? Stando ad AMC e all’assessore Federico Riboldi, l’impatto su flora e fauna sarebbe «zero».
Ciò che sicuramente muterà è il livello dell’acqua nel tratto “centrale-centrale”, dalla diga a monte della città fino al ponte ferroviario: salirà infatti di circa quattro metri. Verranno installati a valle, spiega Riboldi, dei «bubble», grossi “salsicciotti” di gomma gonfiabili ad aria che rallenteranno lo scorrere del fiume e ne innalzeranno il livello. Questo meccanismo permetterà di alimentare la centrale idroelettrica di AMC e porterà il livello del fiume «praticamente a zero -spiega Riboldi- con l’attuale livello dell’acqua alla diga a monte della città». E la sicurezza? «Questi “bubble” gonfiabili ad aria che andrebbero ad alzare il livello dell’acqua di alcuni metri -spiega l’assessore- in caso di piena verrebbero sgonfiati lasciando defluire normalmente il fiume».
Casale come Torino
Con l’alzarsi del livello dell’acqua nel tratto di Po cittadino si andrebbe a creare una zona di fiume navigabile, piatto e calmo adatto alla navigazione sportiva e ludica.
Nelle scorse settimane Federico Riboldi con il consigliere regionale Marco Botta hanno incontrato l’assessore regionale al Commercio e Fiere, Parchi e Aree protette William Casoni proprio per discutere della navigabilità del Po nel tratto monferrino.
«C’è un’esigenza particolare da parte del Governo Nazionale di rendere fruibile la via d’acqua del Po -racconta Riboldi- che viene considerata fruibile da Casale in poi… una coincidenza assolutamente positiva. È una via d’acqua commerciale, sportiva e ludica che va valorizzata. L’assessore Casoni è sensibile a ciò e sta cercando di darci una mano per superare alcuni aspetti burocratici che spesso non permettono di veder decollare un progetto significativo come quello che stiamo portando avanti».
Un “Valentino” casalese che potrebbe portare alla nascita dei “Murazzini” così come propose alcuni mesi fa un nostro lettore tramite una lettera a firma di Alex Amelotti: «Perché non creare un luogo simile ai Murazzi di Torino: i Murazzini di Casale! Magari concedendo, a prezzi agevolati, le licenze per aprire un paio di ristorantini e un chiosco-bar. Magari creando un palco dove far esibire giovani musicisti e artisti. Magari inventandosi chessò, un Festival jazz: lo Zanzarajazzfestival! Oppure una nuova Folkermesse...»
Fiume e sport
Con l’installazione delle due centrali anche la zona della Motonautica verrebbe rivalutata: «Gli sport motoristici sono una tradizione del territorio monferrino -dice Riboldi- ricordiamo in particolar modo come il fiume Po sia stato terra di campioni per molti ragazzi casalesi che si sono affermati nel mondo come piloti di motoscafi. Uno degli aspetti sul quale concentrarsi è sicuramente quello dell’acqua. Ciò nasce dall’esigenza del rilancio dell’autodromo dell’acqua che sorgeva in zona Motonautica. Più che rilancio direi di ripartenza, perché sappiamo come ogni tipo di attività in quella lancha del Po sia chiusa da molti anni, c’è l’esigenza di gruppi sportivi, cittadini e operatori economici del territorio di riportare una realtà economica significativa…»
E il Parco del Po? «Credo che nel momento in cui l’impatto ambientale non danneggi la fauna e la flora e ci sia solo un miglioramento delle condizioni producendo energia pulita il Parco del Po non può che allinearsi al giudizio che è stato dato dal Comune di Casale. In ultimo questo discorso legato agli sport motoristici in generale fa parte di un rilancio del territorio che passa anche tramite lo sport. Sedendoci a tavolino e osservando la crisi che esiste, ogni settore ha il dovere di cercare di produrre economia e creare ricchezza nel proprio territorio. Noi lo stiamo facendo tramite gli sport motoristici: paracadutismo, autodromo, motoscafi e cross».