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Progetto

Il monitoraggio delle macro aree di produzione del tartufo

La presentazione a Murisengo

“Caratterizzazione e monitoraggio delle macro aree di produzione del Tuber magnatum Pico nel Monferrato casalese – Primo Step”. Con questo titolo, è stato presentato a Murisengo un progetto scientifico, integrato e multidisciplinare legato al tartufo, applicato agli ambiti ambito ambientale, climatico, geologico e agrometeorologico.

Il primo progetto di vasta area che coinvolge diverse municipalità del Monferrato casalese afferenti all’Unione dei Comuni Valcerrina, Terre di Vigneti e Pietra da Cantoni e Cinque Terre del Monferrato, oltre al Comune singolo di Odalengo Piccolo, alla Fondazione Ecomuseo della Pietra da Cantoni e all’Associazione di Promozione Sociale Senza Fili Senza Confini, con le collaborazioni scientifiche del geologo/sedimentologo Alfredo Frixa, del Centro Nazionale Studi del Tartufo di Alba e del Politecnico di Torino e operative dei singoli cercatori e delle Associazioni dei trifolau locali. Il tutto, grazie al finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, che ha inteso l’iniziativa come progetto pilota eventualmente replicabile, a chiusura lavori, nel resto del territorio alessandrino.     

Due le fasi/aree di intervento: la caratterizzazione dei suoli interessati da tartufaie private e/o libere e il monitoraggio delle stesse ricorrendo alla tecnologia degli iXem Labs del Politecnico grazie all’infrastruttura IoT dell’Associazione di Promozione Sociale Sena Fili Senza Confini col coordinamento del prof Trinchero del PoliTo.

Tre, invece, le macro aree di intervento, con cinque sottozone cadauna. Il progetto, inizialmente ideato da Chiara Cane referente area Comunicazione/Cultura/Sviluppo del Comitato Fiera Nazionale del Tartufo di Murisengo e membro del CNST, è presto stato implementato con la parte tecnologico-scientifica del Politecnico, mentre il Comune di Murisengo ne è capofila.

In sintesi, l’azione di “caratterizzazione” consiste nel prelievo di campioni di terreno per analizzarne i componenti delle sabbie dal punto di vista geologico. L’esame sensoriale verificherà poi la potenziale rispondenza in termini di proprietà organolettiche. In questa fase, il progetto resta esclusivo. Nelle fasi successive del progetto, è previsto il raffronto con altre discipline e analisi di laboratorio sui campioni dei terreni studiati permetteranno di affinare il quadro geologico e la caratterizzazione delle tre macroaree.  

L’azione di “monitoraggio”, invece, consiste nel rilevamento idroclimatico di tutte le tartufaie censite nel progetto, tramite la tecnologia iXemWine ideata dal Politecnico di Torino e implementata dai Laboratori iXem, già applicata al settore vitivinicolo. Un monitoraggio che, misurando in forma continuativa, capillare e duratura temperatura e umidità del terreno, a diverse profondità e in siti disomogenei, potrà essere correlato con la vitalità del sito e la sua capacità di favorire il completamento di un ciclo biologico completo.

I primi risultati e la ricaduta finale degli obiettivi verranno illustri in un prossimo convegno in programma in primavera.  


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Silvio Morando

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