La “parrocchia” è a rischio? Sì, di crolli, dato che con il termine generico di “parrocchia” si intende non solo l’ente preposto alla cura delle anime di un territorio ben definito, ma anche l’ insieme degli immobili che la compongono.
Nel paese monferrino, in particolare, questi ultimi sono molto consistenti.
C’è una chiesa parrocchiale dedicata a San Vincenzo molto grande poiché la popolazione locale è sempre stata numerosa e dedita alle pratiche religiose, fino ad arrivare a sfiorare, verso la fine del 1800, le 4000 unità.
Esistono una grande casa parrocchiale molto antica, l’ex abitazione del “sacrista” che, nei decenni centrali del secolo scorso, ospitò contemporaneamente 7 o 8 persone appartenenti allo stesso nucleo famigliare, l’ex sede di Radio Vox, un esteso porticato a due piani fuori terra, la donazione Somaglino, su cui esiste un vincolo circa il suo utilizzo, muri di sostegno e divisori, ampi cortili interni.
La chiesa parrocchiale, dalle fotografie esposte al suo ingresso, ha il tetto compromesso dalle intemperie e dai piccioni... mentre la casa parrocchiale, se possibile, sta ancora peggio dopo l’abbandono del parroco don Carlo Riva trasferitosi presso la locale casa di riposo, la donazione Somaglino, l’ex casa del “sacrista” e l’ex sede di Radio Vox sono nelle condizioni che chiunque è in grado di valutare pur non essendo un esperto muratore.
Infine l’ampio porticato prospiciente la casa parrocchiale, già da molti mesi completamente privo di copertura, verso la fine della scorsa settimana è, in minima parte per ora, crollato sulla pubblica via e sul tetto di un confinante.
I problemi, come si può facilmente comprendere, sono tanti e di difficile soluzione, considerato l’enorme esborso finanziario necessario per affrontarli.
Per ora poco si sa delle iniziative intraprese dal Comune, responsabile della pubblica incolumità, e dal parroco don Giampaolo Cassano, residente ad Occimiano, per cui si può solo dare notizia di ciò che è stato pubblicamente riferito dal sacerdote al termine di una omelia recentemente pronunciata secondo cui è iniziata una raccolta di offerte fra la popolazione.
Il consiglio pastorale, attraverso un suo componente facente parte anche dell’amministrazione comunale, ha dato incarico ad una impresa edile di studiare la soluzione migliore per tamponare la questione più urgente, quella del porticato pericolante.