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Intervista

Alcool, fumo e stupefacenti. Aumentano le dipendenze

Parla Luigi Bartoletti, direttore del Serd dell’Asl-Al

Sono triplicati negli ultimi tre anni i casi di dipendenza da alcol, droghe e fumo. La percentuale è maggiormente accentuata tra i giovani nella fascia d’età 15-24 anni. Nella sola provincia di Alessandria, su 2.437 casi di dipendenza patologica, 177 riguardano i giovani e 31 sono registrati nel Casalese. Si consideri che per ogni caso conosciuto di droghe-fumo e di alcol, ne esistono rispettivamente 5 e 10 sommersi. I numeri confermano i maschi tra i maggiori consumatori di alcol, fumo e droghe, ma le femmine si discostano di pochi punti percentuali.

A comunicarlo è il Serd di Alessandria, il Servizio Sociosanitario della ASL istituito per affrontare le problematiche legate alle dipendenze patologiche da una o più sostanze psicoattive legali o illegali. Ne abbiamo parlato con il direttore del dipartimento alessandrino, dott. Luigi Bartoletti.

Quali sono le droghe a cui ricorrono maggiormente i giovani oggi?

La cannabis è molto diffusa tra gli adolescenti di età compresa tra i 15 e i 19 anni. Se utilizzata in maniera importante, provoca dipendenza psicologica. Inoltre, è stato dimostrato che l’utilizzo di cannabinoidi in età precoce provoca l’insorgenza tre volte superiore di patologie psichiatriche in età adulta, quali i disturbi di ansia e il panico.

Si parla di soggetti psicotici. Quali altre droghe?

Gli euforizzanti. C’è una grande e crescente diffusione di uso di cocaina, sia in polvere sia fumata nelle pipe ad acqua. Sono poi sempre numerosi i casi di intossicazioni acute di Ecstasy e anfetamine.

Si consumano più droghe o più alcol?

Più l’alcol, ma sempre più, si ricorre all’associazione di alcol e farmaci. C’è un enorme mercato clandestino di psicofarmaci che, associati all’alcol, creano condizioni di sballo e di eccitazione. Spesso si tratta di neurolettici atipici. Infine, come spesso succede, importiamo nuove e preoccupanti mode dagli States.

Di cosa si tratta?

La combinazione di anestetici e alcol. Negli Usa sta diventando un grave problema sociale per l’enorme quantità di overdose e di decessi registrati. I pronto soccorso continuano a ricevere casi di giovani che perdono i sensi e si collassano. Non sapendo esattamente quali droghe hanno assunto o a quale combinata sono ricorsi, diventa difficile poter intervenire adeguatamente ricorrendo ai giusti antidoti. Non si sa quali antagonisti utilizzare.

Perché tutto questo succede?

Le motivazioni vanno singolarmente ricercate ma, in prevalenza, si tratta di un fenomeno generale molto diffuso tra i giovani.

Moda o disagi personali?

La moda indubbiamente ha il suo peso, ma non è la motivazione principale. I giovani sono circondati da modelli sempre meno reali, di difficile emulazione. La società è troppo performante (esteriorità, narcisismo). I ragazzi sono abituati a relazionare attraverso i social e, quando si trovano ad interloquire di persona, spesso non si sentono all’altezza. Hanno temperamenti fragili, fattori di vulnerabilità individuali alti. Ricorrono così a “stratagemmi” che li rendono performanti ed empatici. Purtroppo, gli stratagemmi, sono alcol, droghe e fumo.

Tutto questo senza che i genitori se ne accorgano?

Le famiglie hanno spesso difficoltà di lettura, sono molto impreparate loro malgrado.

Come aiutarli dunque?

Come Serd abbiamo istituito i “Peer educational”, dei gruppi di lavoro formati da giovani per i giovani. Cerchiamo di fare rete tra scuola, servizi sociali, famiglie e Prefettura.

Quando arrivano a voi i giovani?

Spesso sono le famiglie a contattarci per prime. Dopo un paio di mesi incontriamo i ragazzi.

Come si presentano?

Angosciati, preoccupati e imbarazzati allo stesso tempo. Da un canto sono consapevoli del problema, dall’altro, spesso, non sono determinati a porvi fine. Sono molto informati, ma sottovalutano il rischio, anzi, amano sfidarlo. Vogliono sempre più mettersi contro il sistema, quello degli adulti.

Come intervenite?

Gli interventi sono principalmente di tipo psicologico. Conta tantissimo l’empatia del professionista che li incontra e la fiducia che è in grado di conquistarsi.

I percorsi individuali che prevedete per il recupero, quanto durano?

In media un anno, un anno e mezzo.

A Casale il Serd riceve tutti i giorni in viale Giolitti 6 (palazzina a lato ospedale - telefono 0142/434951) dalle ore 8,30 alle ore 13 (il venerdì 8,30-14), e tutti i pomeriggi dal lunedì al giovedì dalle ore 14 alle ore 18,30 fatta eccezione il mercoledì che chiude alle 17. L’accesso al Serd è gratuito e diretto, non serve l’impegnativa del medico e al paziente è garantito il rispetto dell’anonimato.


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