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Presentazione

Una nuova pubblicazione sulla storia del carnevale di Villanova

Nell'ambito delle manifestazioni del paese

La presentazione del volume di carnevale in oratorio

L’intento di Lorenzo Ronco, dall’anno scorso vulcanica “anima” e organizzatore del carnevale villanovese, è esplicito: riportare la festa alle glorie degli anni ’50 quando a far rivivere il processo e rogo del Gipin era l’istrionico Giuseppe “Pipin” Cebraro.

E proprio alle origini storiche del carnevale era dedicata una pubblicazione che lo stesso Ronco e Vanni Deambrogio hanno curato e presentato venerdì sera in oratorio parrocchiale: “Gipin e la tradizione del carnevale a Villanova”. Dopo i saluti del sindaco Fabrizio Bremide (l’opuscoletto è stato stampato grazie a Comune e Società Culturale Villaviva), Deambrogio ha sintetizzato le origini storiche del carnevale e della maschera del Gipin anche in relazione alle omonime maschere di Casale, Bergamo e liguri; a seguire, Ronco si è concentrato sul carnevale villanovese con grande spazio a Pipin Cebraro. Nel corso della serata, Ronco, che impersona anche la maschera Monsù Trapolin, ha annunciato che quest’anno sarebbe stato affiancato da una dama, la Bela Madlinot, interpretata da Mariangela Costanzo. A portare i saluti è stata anche la ex Bela Majin del carnevale di Vercelli, Maddalena Cardano, alla quale Ronco ha donato una cesta di verdure locali. Chiusura di serata con i saluti di mons. Luciano Pacomio e del parroco can. Mario Fornaro.

Domenica, invece, grande festa in piazza. Monsù Trapolin, affiancato dalla Bela Madlinot e alla presenza delle maschere di Morano Gherardo e la Castellana (Michele Zorgno e Alessandra Cedone), dopo aver ricevuto le chiavi del paese dal sindaco Bremide, ha salutato tutti i convenuti scagliandosi contro Gipin che, fuggito dalla Francia, giunse a Villanova travestendosi da mago ma venendo smascherato di villanovesi, «gente di sani e onesti pensieri» e permeati di «quei valori che nobilitano l’uomo dei quali l’abate Bonardi, per primo nella nostra terra, fu tenace e caparbio sostenitore». Dopo una sfilata per il paese, accompagnata dalla Banda di Occimiano, il corteo è poi giunto nel piazzale della palestra dove Monsù Trapolin ha emesso la sua sentenza: «Gipin, a nome degli agricoltori e di ogni singolo cittadino del nostro paese, ti condanno per la crisi idrica che nella scorsa estate ha duramente colpito le nostre campagne. Che da queste ceneri nasca un uomo rinnovato, privo di ogni macchia di peccato e soprattutto non di acqua, ma di pace, giustizie e libertà assetato!». A seguire con la rottura delle pignatte e un’abbondante merenda offerta dalla Pro Loco e dal Cisav che, in occasione del trentennale della sua fondazione, ha offerto la fagiolata.

«Ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato alla festa e ancora di più chiunque abbia collaborato per la buona riuscita della stessa», commentano dal Comune; «Il carnevale ha avuto un riscontro molto positivo con una grande partecipazione del paese e il prezioso sostegno dell’Amministrazione comunale - ci confida Lorenzo Ronco - Ci sono le premesse per migliorare ancora di più e guardare all’edizione del prossimo anno con, magari, anche le majorettes».


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