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E se ci chiamassimo “Casalmonferrini”?

uon successo per le prime iniziative promosse dal “Comitato Casale Monferrato capitale della DOC” di celebrazione del Centenario della nascita di Paolo Desana che ha avuto luogo sabato 13 gennaio a Palazzo Vitta. «Certamente - ci dice il presidente del Comitato, Andrea Desana - non si può esprimere che grande e vera soddisfazione per il positivissimo esito dell’iniziativa dove sono convenuti tanti amici e conoscenti ma soprattutto esperti a livello nazionale ed internazionale del settore vitivinicolo e dell’Internamento nei campi di concentramento tedeschi della seconda guerra mondiale».

In questo contesto Desana ha tracciato una breve sintesi «dello sviluppo delle iniziative legate prima al Cinquantenario della legge delle DOC nel 2013» facendo soprattutto riferimento «al valore attuale della citata legge delle Denominazioni di Origine dei vini in termini sociali ed economici se si considera che questa iniziativa ha dato vita ad oltre 400 denominazioni a livello nazionale che sono gestite dai Consorzi di Tutela delle DOC, ovvero i “motori” delle denominazioni ma anche i motori di un grande sviluppo e promozione di tantissimi territori italiani, su tutti il Chianti, il Franciacorta, Montalcino, le Langhe di Barolo e Barbaresco, ma anche intere regioni come la Sicilia, la Puglia ed il Trentino con oltre otto milioni di enoturisti ed una esportazione che per i vini di qualità nonostante il momento di crisi economica segna regolarmente un più cinque per cento ogni anno».

All’incontro ha preso parte uno dei più noti produttori italiani, Angelo Gaia «che ha sottolineato i grandi meriti di Paolo Desana nell’aver individuato le regole che dovevano essere adottate per valorizzare le nostre produzioni vinicole così come i suoi territori di origine ma poi anche di aver saputo tener testa a notevoli pressioni che avrebbero potuto facilmente far debordare la nave delle denominazioni di origine in mari molto meno favorevoli al loro organico sviluppo ed incremento».

Al termine Andrea Desana ha voluto ricordare il Progetto del “Comitato Casale Monferrato capitale della DOC” di richiedere ad aziende e Consorzi interessati di inserire nell’etichettaggio delle bottiglie di spumante italiano prodotto con il metodo di spumantizzazione in autoclavi la dizione “Metodo Martinotti” dal vero inventore del citato Metodo brevettato dal grande villanovese nel 1895. Ma l’ultima proposta di Desana e del Comitato riguarda proprio la denominazione della propria città ovvero Casale Monferrato: «Prendendo spunto dall’annullo filatelico organizzato da Poste Italiane, impreziosito dalla esposizione di immagini di Casale ad inizio ‘900 realizzato dal Circolo Filatelico e Numismatico di Casale, la proposta consiste nella richiesta di modifica della dizione in “Casalmonferrato”, così come per altro era già storicamente a fine ‘800 ed inizio ‘900, il tutto per non confondersi mai più con gli altri 122 Casale presenti sul territorio nazionale, soprattutto per non confondersi con esempi molto negativi che portano questo nome, e per ricordare automaticamente ogni volta il territorio circostante di cui è capitale, ovvero il Monferrato, divenendo gli attuali cittadini non più “casalesi” ma “Casalmonferrini”».


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Silvio Morando

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