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  • 25 gennaio 2012
  • Casale Monferrato

Poche spese e un buon guadagno: aumentano i "Compro oro", un business che conferma il periodo di crisi economica

Se per molte attività casalesi il 2011 è stato un anno nero e da dimenticare, per qualcuno è stato un periodo... d’oro. A incrementare il lavoro, in controtendenza rispetto a tante imprese, sono stati i “Compro Oro”, negozi che ritirano oro usato. Un business redditizio, come ci hanno confermato un po’ tutti i negozianti a cui abbiamo chiesto un bilancio sull’anno trascorso. Già il numero di “Compro Oro” a Casale testimonia che il settore gode di ottima salute: ne abbiamo contati sei tra centro, Valentino e Porta Milano. La maggior parte dei dipendenti, per correttezza, non vuole di rispondere a domande dettagliate, anche se tutti si dicono soddisfatti dell’andamento dell’attività. Con l’aumento del valore dell’oro, in tutta Italia, sono aumentati anche i furti di oggetti preziosi. Come fare a evitare di comprare merce rubata? «Ogni transazione - spiegano i negozianti - viene registrata: richiediamo il documento d’identità e facciamo compilare un modulo. Conserviamo tutti i fogli, che sono a disposizione delle forze dell’ordine per eventuali controlli». Senza documento e compilazione del modulo, quindi, la compravendita non può avvenire, ma capita spesso che qualche venditore si rifiuti di esibire la carta d’identità? «Qualche volta è successo che il cliente non abbia voluto mostrare i documenti - racconta un impiegato del “Compro Oro” di via Massimo d’Azeglio - o compilare e firmare il modulo. Non è comunque detto che per tutti quei casi si trattasse di oro rubato, a volte la gente preferisce non firmare nulla perché teme di incorrere in qualche grana». «Qui non è mai capitato» dichiarano invece nel negozio vicino a piazza Battisti. Anche nel “Compro Oro” di via Milano non si è ancora verificato nessun episodio simile ci raccontano: «I nostri clienti sono persone comuni, vengono qui per vendere quel che hanno in casa. A volte sono gioielli che hanno ereditato». Sono sempre più numerose le persone che, per racimolare qualche soldo, decidono di vendere l’oro che hanno in casa. A influire sul fenomeno può essere stato l’aumento del valore dell’oro, costantemente in rialzo nel 2011? «Quando l’oro continua a salire - ci dicono nel Compro Oro vicino a piazza Battisti - è più conveniente tenerlo e aspettare che cresca ancora di più il suo valore. Chi invece viene a vendere l’oro è perché ha bisogno di soldi». Il trend positivo degli affari dei “Compro Oro” può essere, insomma, interpretato come un ulteriore segnale della crisi e della difficoltà in cui si trovano sempre più famiglie che, costrette dal bisogno, scelgono di separarsi da oggetti anche di valore affettivo, magari ricevuti in eredità. Ma c’è anche chi scommette sul “Compro Oro” per non lasciare senza lavoro i suoi dipendenti. È il caso di un imprenditore valenzano che, dopo aver chiuso l’oreficeria, per continuare a dare lavoro agli operai ha aperto da poco due “Compro Oro” a Casale: a Porta Milano e in via Garibaldi. Ce lo racconta proprio uno dei suoi dipendenti nel negozio di Porta Milano: «Le due attività sono aperte da novembre 2011, quindi è un po’ presto per poter stilare un bilancio. Per non lasciare me e altre tre persone disoccupati, il titolare della fabbrica ha provato a vedere se il “Compro Oro” può essere un buon investimento. Se dopo qualche mese gli affari andranno bene si continuerà, altrimenti si abbasserà la saracinesca. Quello che l’imprenditore fa è un tentativo, non sappiamo ancora come andrà». Al successo dei “Compro Oro” contribuiscono anche i costi di gestione non eccessivi? «Le spese non sono proibitive - afferma il dipendente di Porta Milano - il costo più grosso è lo stipendio di chi ci lavora, poi ci sono l’affitto, che varia da zona a zona, e le bollette».

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Maura Foltran

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