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Casa di Riposo

Piena occupazione dei posti letto (85) all’ex Ipab di Trino

Il Cda fa il punto della situazione dopo le recenti polemiche

L’ingresso dell’Apsp Sant’Antonio Abate (ex Ipab) da corso Italia

Nei mesi scorsi si è tanto parlato della situazione dell’ex Ipab, con la preoccupazione espressa da più parti, in particolare dalla sezione PD di Trino. In risposta a quanto è stato detto e alle polemiche che ne sono scaturite,  a margine dell’ultima riunione, nei giorni scorsi il consiglio di amministrazione dell’Apsp S. Antonio Abate di Trino ha annunciato che la struttura ha raggiunto la piena occupazione dei posti letto: sono presenti 85 ospiti, di cui 71 nei nuclei Rsa e 14 in casa di riposo. Degli 85 ospiti, 15 sono in regime di convenzionamento con le Asl, mentre 70 sono in regime contrattuale privatistico, ma per alcuni di questi ultimi sono in corso le procedure di convenzionamento. I contratti di convenzionamento negli ultimi mesi sono raddoppiati e sono stati inseriti ospiti provenienti da altre Asl, come ad esempio Novara e Città di Torino.

«È già iniziato il trasferimento di alcuni ospiti con intensità assistenziale minore nel nucleo blu, non operativo da tempo. La procedura si completerà entro il mese di ottobre, con la definitiva assegnazione degli ospiti autosufficienti in un’altra area della struttura e la gestione del nucleo per ospiti con intensità assistenziali diverse, dalla bassa alla alta incrementata» fanno sapere dal Cda della struttura. Per quanto riguarda la necessità di risorse umane, anche correlate all’incremento degli ospiti residenti, «si è provveduto ad aumentare le figure necessarie, sia infermieristiche che di operatori sociosanitari. Per consentire la loro stabilizzazione è stato deliberato il concorso per l’assunzione di nuovo personale».

Il recente conferimento dell’incarico di direttore di struttura permetterà la continuità della conduzione, un’organizzazione efficace ed efficiente (anche con l’attività di rivalutazione dei fornitori), nonché una gestione assistenziale che metta al centro l’ospite ed i propri bisogni. Inoltre, assicurerà il mantenimento costante dei rapporti relazionali con gli enti di riferimento.

Nell’ambito delle attività riabilitative l’attuale organizzazione non solo garantisce quanto richiesto dalla delibera di riferimento della Regione Piemonte, ma con le diverse figure che ne fanno parte (fisioterapista, osteopata e terapista occupazionale) è possibile, all’interno del piano assistenziale individualizzato, fornire un supporto pluridisciplinare all’ospite. Altresì, è in preparazione un calendario di attività che rientra nell’ambito delle terapie non farmacologiche, con l’obiettivo di mantenere e/o stimolare le capacità di ciascun ospite.

La stabilizzazione gestionale del presidio permetterà di redigere un cronoprogramma di attività manutentiva ordinaria e straordinaria in concomitanza con le attività di ristrutturazione correlate all’ampliamento del poliambulatorio e della realizzazione della Casa di comunità. Tali attività non potranno che rappresentare un beneficio per il presidio residenziale ed i suoi ospiti, in quanto saranno garantite molte attività specialistiche. In merito alla situazione finanziaria, «si fa presente che il disavanzo sarà coperto nei prossimi 10 anni e che nella relazione tecnica redatta dal direttore amministrativo è specificato che risultano rispettati gli equilibri di bilancio».

L’adeguamento delle rette in vigore al 1° agosto, diversificato in base alla fascia assistenziale individuata dal piano di assistenza di ogni singolo ospite, «si è reso purtroppo necessario in seguito agli incrementi dei prezzi determinati dalla situazione di crisi internazionale, che si riflettono anche inevitabilmente sui costi dei servizi» commenta il presidente Maurizio Chiocchetti con il vicepresidente Giancarlo Picco ed i consiglieri Francesco Mosso, Massimo Serone e Gianni Gennaro. 

«Abbiamo così voluto far capire ai cittadini la reale situazione della nostra azienda. Il consiglio di amministrazione è ben conscio che al giorno d’oggi la gestione di una struttura come questa richiede il massimo dell’impegno e dell’attenzione per garantire agli ospiti i servizi di cui hanno giustamente bisogno. Chi parla di prossimo fallimento è invece lontanissimo dalla realtà e non contribuisce certamente a rafforzare l’immagine di quella che, non dimentichiamo, è anche una delle aziende più importanti di Trino sul piano lavorativo».


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Bruna Curato

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