Niente stipendi, Siltal ferma. Incontri in Comune a Casale con lavoratori e proprietà. In forse l'accordo con gli inglesi?
di Massimiliano Francia
Sciopero alla Siltal di Ticineto, dopo che sono nuovamente saltati i pagamenti degli stipendi. La mensilità di maggio avrebbe dovuto essere erogata il 10 giugno, poi - per problemi di liquidità - era stato concordato che il pagamento sarebbe avvenuto il 20. Ma anche a tale data l'azienda non è stata in grado di far fronte agli impegni.
Venerdì è dunque stato concordato di bloccare la lavorazione che avrebbe dovuto riprendere ieri, non si sa per quanto tempo, coinvolgendo circa un centinaio di lavoratori.
Saltata anche l'inaugurazione dei nuovi uffici di Ticineto che secondo indiscrezioni avrebbe dovuto svolgersi il 19 giugno, ma che non è mai neppure stata annunciata.
Davanti ai cancelli ieri accanto lavoratori e agli esponenti sindacali c'erano anche anche il sindaco di Ticineto Paolo Biasotto, il vicesindaco di Casale Gianni Crisafulli (in stretto contatto con l'assessore al lavoro della Provincia di Alessandria Domenico Priora).
Lo stop è condizionato come sempre dalle risposte dell'azienda che è stata invitata a prendere parte a un tavolo di confronto che avrà luogo oggi alle 18 in Comune e a cui prenderanno parte i comuni di Casale, Ticineto, Occimiano e la Provincia di Alessandria. Oltre alla proprietà e all'Unione Industriale.
La riunione sarà preceduta da un incontro con sindacati, rsu e una delegazione di lavoratori che si svolgerà sempre oggi in Comune, in sala giunta alle 17.30.
Se ci fossero risposte rassicuranti non è quindi escluso che da mercoledì la produzione possa riprendere.
Anche se la prospettiva di lavoro garantita dagli ordini non supera ormai la settimana, spiegano i sindacati.
«Le amministrazioni locali hanno sempre seguito con la massima attenzione – ricorda il vicesindaco di Casale Gianni Crisafulli - la situazione della Iar-Siltal che si protrae ormai da parecchi anni. C'è preoccupazione per gli stipendi e per i problemi che questa situazione comporta per l'economia delle famiglie, ma a questo punto il problema più grave è il passaggio di consegne tra vecchia e nuova proprietà. Occorre capire il motivo di questo rallentamenti. Si tratta di una azienda che è una realtà occupazionale importante per questo territorio e se è un problema burocratico occorre capire come intervenire per fare in modo di sveltire la pratica».
Il punto più importante è proprio quello, traghettare la Siltal a una nuova proprietà in grado di garantire le risorse finanziarie per assicurare la produzione, confermare l'evasione degli ordini e acquisire nuove commesse. Ma pare che tutto sia subordinato al compimento della ricapitalizzazione da parte della attuale proprietà e che all'appello manchino ben dieci milioni di euro.
Una cifra imponente a fronte della quale, si comincia a temere, potrebbe anche naufragare la trattativa con gli inglesi rendendo così ancora più incerto, se possibile, il futuro dell'azienda.