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L'intervento dell'Anpi di Casale Monferrato

Giardini Norma Cossetto: "Basta utilizzo strumentale e politicamente programmato della memoria"

Bisognava coinvolgere il Comitato Unitario Antifascista

"L’Anpi ha lo scopo di tramandare i valori della Resistenza che fu lotta militare e civile di popolo per conquistare Libertà, Pace, Democrazia, contro chi da vent’anni proponeva e attuava l’esatto contrario".

Inizia così l'intervento dell'Anpi di Casale Monferrato sull'intitolazione di un'area verde a Norma Cossetto: "Norma Cossetto fu assassinata da alcuni partigiani slavi, individui che passarono così dalla parte giusta della Storia a quella sbagliata dell’Umanità: si è quindi trattato di un delitto ingiustificabile. Questo fu uno fra i molti episodi orribili attuati dalle parti in causa che caratterizzarono quel conflitto ma non solo, perché, purtroppo, sono comuni a tutte le guerre. Non può esserci alcuna attenuante nemmeno quando le brutalità vedono protagonista chi sta lottando per la propria Libertà dall’oppressione".

L’Anpi "condanna convintamente ogni sopruso e violenza inferti a popolazioni o a singole persone inermi. Se da ottant’anni ci è permessa la libertà di opinione, di stampa, di opposizione politica, di associazione sindacale, di decidere la nostra vita, lo dobbiamo alla generosa lotta delle partigiane e dei partigiani, civili e militari contrari al regime fascista. Non si utilizzi dunque l’assassinio della persona e della donna Norma Cossetto, per intorbidire la Storia tentando di equiparare chi era dalla parte giusta e chi dalla parte sbagliata: su questo non c’è e non ci sarà mai alcuna “pacificazione”.

L'Anpi riscontra "un utilizzo strumentale e politicamente programmato della Memoria a livello nazionale al quale si adeguano anche il Sindaco e la Giunta di Casale Monferrato. Essi tentano di trasformare la morte di una giovane ragazza in un discorso retorico per mettere sullo stesso piano fascisti e antifascisti, senza tener conto delle responsabilità storiche del fascismo italiano e del nazismo che hanno prodotto leggi razziali, negazione delle libertà, torture, stragi, rappresaglie e guerra. Se, come spiegato nel comunicato del sindaco del 30 dicembre, l’intento è davvero quello di unire, poiché l’intitolazione di uno spazio pubblico ha un valore civile e pedagogico che permane, sarebbe stato più consono coinvolgere il Comitato Unitario Antifascista diretta emanazione del Consiglio Comunale, evitando di infiammare unilateralmente i social network: la Politica si fa nelle sedi istituzionali".


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Michele Dughera

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