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Zoofavola Siamo nell’ultima parte del XIX secolo, data di nascita - presunta - del testo

Con il loro fiato, il bue e l’asinello...

Da L’Esopo monferrino Zoofavole dialettali raccolte e scongelate, tradotte e commentate a cura di Pietro Giordano Odalengi (13)

 

Con il loro fiato,

il bue e l’asinelloL’asu s’è diplumà ‘n Tiologiae ‘l bö l’ha facc carriera ‘nt la Finansa,

ma i van pi nen d’acordi: s’parlu mia,

salvo che,

d’ascundon, ant ina stansasensa porti né fnestri.

E ‘l bö ‘l prupòn:“Ormai iuma tücc dui i cavei gris,parché t’ma scuti nen e t’fa ‘l testòn?

Dicidti ad acetà l’ me Guarantis!

”Ma l’asu, dür: “Non possumus, s’po mia!

T’ha piami Ruma e fin-a ‘l Quirinale,

t’ha dami ‘n brüt sgiaflòn a Porta Pia,

t’ha sminüì l’autorità papale”.

“Pusibil - al fa ‘l bö - ch’at visi püd’quand ch’ieru ‘nsema ‘nt la crota d’Batleme tnivu al caud ‘l bel Bambin Gisù?”.

“Vargognti d’numinalu, brüt blasfem!”,l’è scatà l’asu.

E dop, però, pensanda:“Quaicos pudriu fa: sta ben atent:da ‘n poch ad temp an sà i gira ‘na bandach’la parla d’sucialismu.

Brüta gent!Vanta iütassi;

ti, cun quaich curnà,serca d’blucà tüt lon che d’növ l’avansa.

E mi, da dré, si parlu d’libertà,

vardrö t’fai sta citu a causs an pansa”.

Morale della favola
La spariensa la dia che, par tusalu,in strupp ad becci vanta cuntrulalu.
 
Traduzione
 
L’asino si è diplomato in Teologia e il bue ha fatto carriera nell’alta Finanza. Ma non vanno d’accor-do e non si rivolgono più la parola in pubblico, sal-vo a incontrarsi in qualche luogo senza testimoni. E il bue propone: “Ormai abbiamo entrambi i ca-pelli grigi. Perché ti ostini a non volermi ascoltare. Accetta la Legge delle Guarentige!”.Ma l’asino, a muso duro: “Non posso: mi hai preso Roma e addirittura il Quirinale; mi hai inferto un colpo basso a Porta Pia. E poi fai di tutto per sminuire l’autorità della Chiesa.”“Possibile - ribatte il bue - che tu non ricordi più quando eravamo uniti nella grotta di Betlernme e riscaldavamo il bel Bambinello Gesù?”.L’asino scatta: “Dovresti vergognarti soltanto a norninarlo, brutto bestemmiatore!” - ma, appe-na dopo, ripensandoci - Qualcosa assieme pos-siamo fare. Stammi a sentire: da un po’ di tempo in qua si vedono in giro dei figuri che parlano di socialismo. Brutta gente. Dobbiamo aiutarci reciprocamente: tu li bloccherai con qualche cornata, mentre io li prenderò a calci.Morale: l’esperienza insegna che, onde poterlo tosare, un gregge va controllato.
 
Il commento
 
Sarà perché ci hanno abituati al “politicamen-te corretto” che non possiamo fare a meno di scandalizzarci davanti alle volgarità della po-lemica che contrappose mangiapreti e clerica-li nell’ultimo trentennio dell’Ottocento, data presunta di nascita di questa non bella (anzi decisamente brutta) zoofavola.Una volta proclamata Roma capitale, il gover-no del Regno d’Italia promulgò la cosiddetta “Legge delle Guarentige”, in applicazione della quale si riconosceva l’extraterritorialità degli edifici che oggi compongono lo Stato Vatica-no e di altri luoghi. Inoltre si offriva la somma annuale di tre milioni e mezzo di lire come ri-sarcimento. Il Papa rifiutò sdegnosamente la legge. Non solo, ma il proverbiale “Non possu-mus” divenne quasi un ritornello in risposta a qualsiasi tentativo di approccio.Volgarità per volgarità, questa favola imbocca però una terza via, ma restando pur sempre nel consueto labirinto della polemica grossolana. Qui il potere politico (borghese) viene associato a quello dei preti, perché la massa proletaria li vede (e non sempre a torto) costantemente dall’ altra parte della barricata.
 

 


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