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Il caso
Scuole aperte ma senza trasporti si ricorre alla Dad
Venerdì 9 e sabato 10 dicembre migliaia di studenti costretti a casa

Un considerevole numero di studenti delle scuole superiori, venerdì 9 e sabato 10 dicembre, sarà nuovamente costretto alla Didattica a Distanza a causa della soppressione di alcune corse pubbliche scolastiche, così come recentemente comunicato dalle rispettive Agenzia di Trasporti.
Malgrado il calendario scolastico, definito quest’estate tra amministrazione comunale e dirigenti scolastici, non contemplasse il ponte dell’Immacolata, a conti fatti, quello regionale prevale su tutti, indipendentemente dalle diverse autonomie locali.
A sconcertare, tuttavia, sarebbe la comunicazione di soppressione giunta in extremis in questi giorni e solo su sollecitazione degli stessi dirigenti scolastici. Ma non è tutto. Mentre in prima battuta, non più tardi di tre settimane fa, il Comune di Casale Monferrato comunicava ai dirigenti scolastici che i trasporti dalla Lombardia non sarebbero stati interrotti per le lezioni nelle due giornata in questione, a sorpresa, nel tardo pomeriggio di lunedì 5 dicembre, una nuova comunicazione, questa volta da Autoguidovie, smentisce quanto precedentemente garantito.
Più precisamente, l’Agenzia dei Trasporti del Piemonte avrebbe trasmesso indicazioni ad Autoguidovie di effettuare il servizio non scolastico per le giornate del 9 e del 10 dicembre, come previsto da calendario regionale. Quindi, per venerdì 9 ci saranno alcune corse sulla linea 157 da Mede per Casale, ma non da Zeme per Casale, mentre il sabato nessun servizio sulla linea interessata.
A lamentarsi della soppressione delle corse scolastiche è anche una lettrice di Olivola che non si spiega come tutto questo possa accadere nonostante il calendario scolastico stabilito prima dell’inizio dell’anno scolastico.
Sentito l’assessore cittadino ai Trasporti Daniela Sapio, la stessa, ricorda che la competenza su tali corse è in capo alla Provincia e non al Comune e che il calendario regionale era da tempo noto a tutti. “Quando possibile, cerco sempre di intervenire – precisa l’Assessore, - ma in questo caso non lo è”.
Insomma, tra versioni contrapposte e scarico di competenza a pagarne le conseguenze restano sempre e comunque gli studenti che, per circa il 50%, si troveranno loro malgrado, anche se solo per due giorni, a seguire le lezioni da casa. La domanda è: si poteva evitare o prevedere?
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