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Intervista

«Ci sono molti inglesi in Monferrato e, come me, sono felici di viverci»

Parla Sara Alexander di Coniolo... conquistata dal profumo della Barbera

Non fiori, non serenate e neppure poesie. È bastato il profumo della Barbera monferrina, quella autentica, contadina e vera, e l’anglosassone Sara Alexander si è innamorata di Roberto, dell’Italia e del Monferrato.

Succedeva nel 1999 e, a distanza di quasi vent’anni, la giovane donna originaria di Newcastle Under Lyme in Gran Bretagna ci dice: «Le mie radici le sento qui, nel Monferrato» e, sorridendo, aggiunge «la mamma, da sempre, sapeva che non sarei vissuta in Inghilterra».

Dopo gli studi universitari alla facoltà di lingue a Leeds, Sara ha vissuto un po’ in Francia e poi a Granada, ma sempre con il desiderio di conoscere l’Italia.

Perché l’Italia? Da dove è nata questa attrazione per il Bel Paese? «Alcuni compagni universitari erano di Roma e, con loro, la sera, condividevo un rito irrinunciabile: la degustazione di prosciutti tagliati a mano. Ero impressionata dai sapori e dalla situazione: socializzare condividendo cibo e vino italiano. Mi pareva tutto così magico. Poi, i primi viaggi in Italia, nella capitale e in Liguria».

Cosa, in particolare, ti attrae dell’Italia? «L’atmosfera, il suono della lingua, lo stare insieme a parlare lungamente. Sono sfumature e caratteristiche a cui non potrei più rinunciare». Come sei arrivata nel Monferrato? «Frequentai un corso a Firenze e vinsi un posto come insegnante di inglese a Casale».

Quale fu l’impressione al tuo arrivo? «Rimasi subito affascinata dalle colline, dal paesaggio e dalla vita nei piccoli borghi collinari. Poi, conobbi un monferrino doc e, dopo due anni, mi sposai».

Come te la cavi ai fornelli? «Non sapevo cucinare, ma ho voluto imparare; mia suocera è stata una brava maestra. Tra i miei piatti preferiti ci sono la pasta al forno e agnolotti preparati in casa».

Li prepari tu? «Facciamo un lavoro a catena, che coinvolge tutta la famiglia. Anche questo è essere italiani».

Sara è oggi madre di due figli in età scolare, vive in un paese a pochi chilometri da Casale ed è Coating Marketing Manager & Business Partner Support in Bobst a San Giorgio.

Col senno del poi, rifaresti la stessa scelta? «Si, senza esitazioni».

L’Italia è certamente molto bella, ma ci sarà qualcosa che si scontra con la tua cultura anglosassone? «In effetti il mio modo di pensare è rimasto molto inglese. Gli italiani sono più, come dire, artisti? Amano spesso fuorviare alle regole. Fa parte della loro bellezza, se così vogliamo dire».

Le istituzioni invece, come le vedi? «Troppa burocrazia, processi lunghi e vecchio stile. Nelle scuole, sarebbe bello lasciare più tempo ai bambini per fare i bambini».

Abbiamo compreso che il Monferrato ti piace molto. Cosa gli manca, a tuo avviso, per decollare? «Connessioni e collegamenti con le grandi città, comunicazione e aziende che investano, stimolate da una fiscalità più leggera».

Cosa cercano gli inglesi quando scelgono una vacanza in Italia? «Amano le comodità, vogliono un luogo dove si mangi e beva bene e dove ci sia un bel paesaggio tranquillo con piscina. Inoltre sono attratti dalle location, dove poter raccogliere, da soli, frutta e ortaggi».

Insomma, il Monferrato potrebbe essere il luogo ideale: «Sicuramente. Ci sono molti inglesi nel Monferrato e tutti, come me, sono felici di viverci».


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