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  • 13 settembre 2021
  • Casale Monferrato

Azienda sanitaria

Servizio Micologico dell’ASL attivo gratuitamente su tutto il territorio provinciale 

Fino al 30 novembre servizio di consulenza e certificazione dei funghi

«Quando si va per funghi, per non correre inutili, ma talora gravi, rischi per la salute, è opportuno, di fronte al minimo dubbio sull’identificazione delle specie fungine, consultare gli esperti dell’ASL, che gratuitamente offrono consulenza in tutte le sedi provinciali». 

Lo comunica l'Asl Al: «Il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione –SIAN-, diretto dalla Dott.ssa Simonetta Tocci, svolge questa attività grazie ai suoi esperti micologi, che sono a disposizione del pubblico per esaminare i funghi raccolti, rilasciando un certificato che attesta la loro commestibilità e ne indica le corrette modalità di consumo. In questo modo si prevengono intossicazioni e avvelenamenti causati dall’ingestione di funghi non commestibili». 

Le prestazioni del Micologo «sono gratuite per i privati raccoglitori e diretti consumatori. Negli stessi orari di apertura del Centro di Controllo Micologico presso le varie sedi è anche possibile ottenere la certificazione dei funghi destinati al commercio. L’accesso al servizio è diretto negli orari di apertura, mentre in fasce orarie diverse è possibile concordare un appuntamento tramite contatto telefonico»

Dal 1° settembre è attivo anche il servizio di pronta disponibilità a supporto dei medici dei Pronto Soccorso della provincia: terminerà il 30 novembre ed è possibile attivarlo tramite il centralino dell’ASL AL. 

Nella nostra zona la sede dell'ispettorato micologico dell'Asl Al si trova presso la sede del SIAN in corso Valentino n. 249. È aperto lunedì e giovedì dalle ore 14,30 alle 15,30. In altri giorni è possibile contattare i micologi per concordare un appuntamento ai seguenti recapiti: tel. 0142 434543; 0142 434535.

 

Gli esperti Micologi dell’ASL sono disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie per consumare i funghi raccolti senza rischi. Ne ricordiamo alcune:  

  • Evitare la raccolta indiscriminata di tutti i funghi trovati, poiché solo alcune specie sono commestibili. Si evita così di provocare un danno all’ecosistema. 
  • I funghi vanno raccolti interi e completi di ogni loro parte (radichetta, bulbo, volva, anello, ...) e non in stato di alterazione (ammuffiti, fradici ecc.), ripuliti dal terriccio avendo cura di manipolarli il meno possibile per evitare cambiamenti di colore. 
  • I funghi raccolti si trasportano in contenitori rigidi ed aerati (es. cestini di vimini) che consentono un’ulteriore disseminazione delle spore e diminuiscono i fenomeni di compressione e fermentazione dei funghi. 
  • Non raccogliere funghi in aree sospette di inquinamento (discariche, bordi stradali, ...). 
  • Per il riconoscimento della commestibilità dei funghi non affidarsi a metodi empirici come cucchiaino di argento, latte, mollica di pane. 
  • Di norma i funghi vanno mangiati sempre ben cotti, da crudi sono scarsamente digeribili se non addirittura velenosi (il comune “chiodino”, Armillariella mellea, risulta tossico se non è prebollito per almeno 15 minuti prima della cottura definitiva) perché contengono tossine termolabili che si degradano al calore di cottura. 
  • Non somministrare funghi a bambini, donne in gravidanza o allattamento, a individui con intolleranze alimentari o a farmaci o disturbi a stomaco, fegato, pancreas, senza il consenso del medico. 

Cosa fare in caso di avvelenamento da funghi:  

  • Se dopo aver consumato dei funghi insorgono disturbi recarsi immediatamente al più vicino Pronto Soccorso. 
  • Prestare attenzione ai sintomi di malessere e gastroenterici (nausea, vomito, diarrea), a prescindere dal tempo trascorso dal pasto. Le sindromi da intossicazione da funghi possono essere a breve incubazione (sintomi entro 4-5 ore dal consumo), lunga incubazione (sintomi da 6-8 ore fino a 48 ore ed oltre dal pasto). 
  • Portare gli avanzi dei funghi disponibili, compresi quelli gettati via in pattumiera, utili ai fini del riconoscimento. 
  • Non tentare “terapie” autonome. 
  • Non ingerire nulla, soprattutto niente alcolici. 

Gli esperti del Dipartimento di Prevenzione dell’ASL AL forniscono anche alcune raccomandazioni di carattere generale utili a prevenire i rischi ai quali si espongono persone inesperte o anziane inoltrandosi nei boschi in cerca di funghi senza la necessaria cautela e l’attrezzatura adeguata: 

- scegliere i percorsi adatti alle proprie abilità fisiche e psichiche; 

- comunicare l’itinerario a qualcuno prima di intraprendere l’escursione; 

- non andare mai da soli; 

- consultare prima della partenza i bollettini meteorologici e osservare costantemente sul posto l’evoluzione delle condizioni atmosferiche; 

- scegliere l’abbigliamento e l’attrezzatura adatta all’escursione ( calzature da trekking, cellulare, lampada e coltello. 


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