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  • 19 marzo 2023
  • Casale Monferrato

Istituto Trevigi

Scrive a Mattarella e lui le risponde

L'esperienza di Serena Fantin

«Cara Serena, ti ringrazio molto per la tua bella lettera e per le considerazioni che mi hai rivolto. Tanti cari auguri per il tuo futuro». Queste le parole e il pensiero essenziale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in risposta alla lettera inviatagli da una studentessa della Scuola Secondaria di Primo Grado Andrea Trevigi di Casale. Un biglietto che ha destato tanta sorpresa quanta lusinga alla giovane Serena Fantin.

Nell’ambito dell’attività didattica incentrata sulla “lettera” della prof Ilaria Zambelli, gli studenti del Trevigi sono stati messi di fronte a carta e penna. Una vera e propria prova, giudicata impegnativa a partire dall’individuazione di un destinatario e dall’adeguare il registro, fino a decidere cosa scrivere, ad usare una bella calligrafia, possibilmente comprensibile, e a comprare una carta da lettera particolare, per poi intestare correttamente una busta, acquistare un francobollo e cercare una cassetta postale dove imbucarla.

Cose apparentemente semplici ma evidentemente meno scontate per la generazione digital. «Sicuramente - hanno osservato gli alunni - digitare un messaggio di poche righe e premere invio è molto più semplice! Molti di noi hanno scritto ad amici, parenti e a maestre della scuola Primaria, talvolta, aprendo il cuore a confidenze importanti. Altri, invece, hanno dedicato parole bellissime allo sportivo del cuore, al cantante preferito, ad un influencer o youtuber, così come, al sindaco di Casale, al Ministro dell’Istruzione, alla senatrice Liliana Segre e al presidente della Repubblica».

A scrivere al capo dello Stato sono state Serena Fantin e Benedetta Stranio. «Ho scelto il nostro presidente perché, tra le tante persone importanti, è la persona di cui ho sentito sempre buone parole, sia a scuola sia a casa - spiega Serena - In aggiunta, mi è sembrato giusto esprimergli parole di stima per il suo operato, reso difficile a causa della pandemia e della guerra. Volevo ringraziarlo perché si dimostra sempre un modello di riferimento saldo e onesto e perché contribuisce costantemente a sanare le ferite del nostro Paese. Alla fine della lettera gli ho chiesto scusa se, di tanto in tanto, le persone non capiscono quanto sia difficile ricoprire il suo ruolo e lo inveiscono con parole dal tono poco pacato. Trovare una busta del Quirinale nella cassetta della posta è stato un insieme di emozioni difficili da spiegare. Sarà un ricordo indelebile. Appenderò la sua lettera al muro della mia camera, così ogni volta che la guarderò mi ricorderò l’emozione che sto tuttora provando».

Ma la posta continua ad arrivare e, presto, anche i compagni di Serena potranno provare le stesse emozioni nell’aprire la buca delle lettere.


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