Mondial Group ha annunciato ieri - giovedì - il ricorso alla cassa integrazione (fino a 275 lavoratori su 367) per un periodo di due mesi e mezzo a partire dai primi di ottobre negli stabilimenti di San Giorgio, Mirabello e Montemiletto (Avellino).
Il gruppo occupa circa 500 dipendenti in Italia e circa 700 complessivamente, comprese le costole di Thailandia, Cile, Romania e Francia
Mondial Group ha sfiorato nel 2007 cento milioni di fatturato e la cassa integrazione è legata a una serie di ragioni
Un momento di crisi legato a una serie di ragioni (aggressività di produttori turchi e cinesi, cambio sfavorevole sul dollaro, eventi climatici avversi in Spagna e Inghilterra che hanno causato una contrazione degli ordini) che però non preoccupa più di tanto il management di Mondial Group che ritiene non solo di poter recuperare quote di mercato aggredendo nuove aree (principalmente Turchia, Messico) ma di avere pronte alcune innovazioni tecnologiche che consentiranno di abbattere del 50% i consumi e accrescere ulteriormente la competitività.
Il presidente Franco Monico ha però espresso preoccupazione «per il mantenimento dei livelli dei occupazionali sul territorio» a causa di un procedimento civile in camera di consiglio «con finalità che possono pregiudicare il buon esito del concordato preventivo già approvato per la Framec a causa di un interessamento tardivo e scomposto di alcuni competitors che potrebbe finire di incidere sulla buona riuscita del progetto industriale mettendo in discussione il concordato e anche l’acquisizione da parte della Mondial Group».
Di più Monico non ha voluto dire.
Il concordato preventivo è stato approvato a luglio da poco meno del 70% dei creditori (contro la percentuale minima del 50%) e l’udienza per l’omologazione è stata fissata al 16 di ottobre.