Con i due tavoli di venerdì si è concluso il primo ciclo di lavori che porterà alla nascita dell’Agenzia di Sviluppo. Sala consiliare del Comune di Casale piena non solo di imprenditori, che hanno portato la loro esperienze e le loro idee, ma anche di normali cittadini.
«È il seguito della mission che ci siamo dati il 25 febbraio scorso… stiamo mettendo sul tavolo le proposte ricevute per potere dare chance di discussione e incontro». Con le parole dell’assessore ai Lavori Pubblici Nicola Sirchia si apre la mattinata dell’Agenzia di Sviluppo dedicata a ‘Impresa e Attività Produttive’ e ‘Terzo Settore’.
A rompere il ghiaccio è Laura Boschis di Trustech, un progetto che «mira all’innovazione industriale e tecnologica basandosi sull’analisi dei singoli processi di un intero ciclo». Michele Caprini di USC Consulting Group ha esposto le potenzialità dell’azienda per la consulenza, per il miglioramento dei tempi dei cicli e l’aumento di produttività. Simone Porta di Rossovivo Design ha presentato l’azienda «capace di seguire il cliente su diversi fronti aziendali con grandi vantaggi in termini di tempo e riduzione dei costi per l’avvio della produzione».
Il successivo intervento di Ezio Deregibus, di Mondial Group, ha scaldato la mattinata e ha dato il via al primo (di una lunga serie) caldo intervento dell’ex assessore Roberto Quirino. «Come possono coesistere tante aziende del freddo su un territorio piccolo come il nostro? -chiede Deregibus- la concorrenza con le multinazionali è spietata, dovremmo creare una holding commerciale locale di collaborazione». Ribatte Quirino: «E il protocollo del freddo? Queste idee erano già state finanziate con il protocollo del freddo, che fine hanno fatto? È come se uno venisse a proporre l’amianto… qualcosa ne sappiamo già».
Dall’industria del freddo agli impianti sportivi proposti da Tullio Frencia che nel tratto di Po tra il comune di Bozzole e quello di Pomaro ha individuato una zona dove poter far sorgere un grosso centro per la pesca sportiva e per l’equitazione, con parco naturale e acquatico munito di pista slalom per kayak, canoa, rafting; strutture per attività subacquea e una pista ciclabile per skating, bici; una palestre e un albergo.
Un centro che dovrebbe produrre energia grazie al fotovoltaico, ad una centrale biomasse e ad un biodigestore prevedendo risvolti occupazionali per 25/30 tecnici sportivi, 30 addetti agli impianti e circa 30 per i servizi di ristorazione più l’indotto.
Alberto Rossi a nome di Foppiani Group, azienda di logistica proprietaria del Casale Calcio, è stato chiaro: «L’azienda che rappresento sta studiando l’insediamento sul territorio di Casale con progetti di outsourcing (cessione ramo d’azienda) che riguardano l’imballaggio e la spedizione».
Luca Pradovera di PVR Technology ha presentato speciali pannelli fotovoltaici a film sottile rendendo noto l’interessamento ad un «insediamento sul territorio locale atto alla produzione e alla ricerca su cristalli fotovoltaici». Un centro che potrebbe portare a Casale posti per 70 addetti diretti e 100 di indotto. «Casale è baricentro di una zona commerciale nel nord ovest molto interessante» ha concluso Pradovera.
Intervento difensivo di Lorenzo Doria, di Lan Service, nei confronti delle imprese locali, tre gli obiettivi principali: «Conservazione delle imprese attuali, ricerca di nuovi insediamenti e creazione di nuove imprese».
Proposta “luminosa” quella di Massimo Cucci: punti di luce per la valorizzazione della città con il progetto Secure Light, e cioè dei corpi polifunzionali con telesoccorso, wifi, hyperlan, punti di distribuzione, rilevamento polveri sottili, monitoraggio idrogeologico... «Ciò permette sicuramente di ottimizzare costi e risorse».
L’ultimo intervento prima della pausa è stato tenuto da Paolo Gaiero di Gaiero Spa che si è complimentato con Sirchia per la creazione di «questo filo diretto con il territorio» perché è «fondamentale oggi più di ieri legarsi al tessuto produttivo».
Racconta Gaiero: «Sto vivendo un dramma che molti imprenditori stanno vivendo a loro volta: la vendita dell’azienda. Credo che uno dei compiti dell’Agenzia di Sviluppo sia quello di censire le aree e le industrie presenti già sul territorio e riutilizzarle...»
Ad illustrare alcune strategie utili per il commercio del centro storico è stato Stefano Calvaruso: «È fondamentale l’accoglienza del cliente, che non deve essere vessato dalla preoccupazione di prendere multe per divieto di sosta, né dal problema di trovare parcheggio. Bisogna trovare il modo di far permanere il cliente in città nel modo migliore e per il maggior tempo possibile. Per il commercio è inoltre importante l’informatizzazione. Le piante e il verde fuori dai negozi dovrebbero essere gestiti non dai singoli commercianti, ma da operatori specializzati, grazie alla collaborazione tra negozianti e Comune».
Sviluppare l’industria con la green economy è il suggerimento di Daniela Demartini, della Energy Care.
La casalese ha portato l’esempio dell’edilizia a basso consumo che è una realtà consolidata nell’area di Bolzano con il progetto “Agenzia casa clima”: «Si potrebbe puntare su questo tipo di edilizia a Casale. L’esperienza del settore del freddo sarebbe estremamente utile: invertendo il meccanismo di refrigerazione si potrebbero costruire pompe di calore per le abitazioni. Non ci sarebbe competizione sul territorio, perché tutti i macchinari e i sistemi isolanti per le case arrivano dall’estero».
Per il terzo settore ha portato il suo contributo Alberto Riccio, presidente e membro di diverse associazioni: «A Casale le associazioni che aiutano le fasce più deboli sono numerose, bisognerebbe censirle tutte quante. Si potrebbero, così, ottenere risultati migliori in un momento in cui le risorse sono limitate».
Un progetto di questo tipo è già in atto, ha fatto sapere il sindaco Giorgio Demezzi: «Stiamo già lavorando all’albo delle associazioni». «Non può esistere sviluppo senza solidarietà» è il monito di Elisabetta Re, gestore di cooperative di tipo ‘b’, che ha discusso sui benefici derivanti dall’affidare incarichi alle cooperative sociali. «Le cooperative -ha affermato- rappresentano una risorsa importante nel terzo settore. Ci sono lavori, al di sotto di una certa cifra, che possono essere affidati dal Comune alle cooperative di tipo ‘b’, snellendo notevolmente i tempi e risparmiando. Ad esempio, la manutenzione del verde di fronte ai negozi, di cui parlava Calvaruso, sarebbe un tipo di attività perfetta per una cooperativa. Si dovrebbero, inoltre, istituire borse lavoro che si concludano possibilmente con assunzioni. C’è bisogno anche di progetti per la formazione delle badanti, e magari seguendo l’esempio di Alessandria si potrebbero coltivare orti sociali».
Demezzi ha chiuso la giornata dedicata all’Agenzia di Sviluppo annunciando che: «per il protocollo del freddo è arrivata una prima tranche di finanziamenti pari a 250mila euro. I fondi serviranno alle aziende per sviluppare i sistemi di collaudo».