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  • 30 agosto 2021
  • Casale Monferrato

Anno scolastico

A sole due settimane dalla ripresa ancora tante incognite

Insegnanti idonei, vaccini, trasporti, palestre...

Ancora due settimane e si tornerà tra i banchi di scuola. Gli studenti sono pronti per riprendere in presenza al 100%, ma la programmazione organizzativa sembrerebbe contare ancora su poche certezze e numerose incognite. Confermata la regola del green pass per gli insegnanti; tampone gratuito ogni due giorni solo ed esclusivamente per gli insegnanti che, ricevuta la prima dose vaccinale, sono in attesa della seconda o per coloro che sono in possesso di esenzioni specifiche rilasciate dall’Asl o di certificato del medico vaccinatore attestante la momentanea impossibilità di sottoporsi a vaccinazione. Su queste disposizioni, malgrado la protesta del sindacato della scuola, il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi non si smuove.

Tra le incognite più importanti e di prossima, si spera, risoluzione, la presa di coscienza da parte dei dirigenti scolastici di quanti saranno gli insegnanti effettivamente idonei all’insegnamento in presenza e quanti, invece, risulteranno rientranti nelle deroghe e/o saranno novax. Possibile apertura con l’Autority per la Privacy rispetto al divieto ai dirigenti scolastici di avere l’elenco dei docenti vaccinati. Occorrerà aspettare il 1° di settembre per fare la conta, quando gli insegnati si presenteranno. A livello nazionale, è stimato che circa 200mila insegnanti (il 10% del totale), per motivazioni diverse non intendano o non possano vaccinarsi. Un dato che si rifletterebbe anche sul casalese dove, per altro, molti insegnanti sarebbero in arrivo dalle regioni del centro-sud presso le quali, in alcuni casi, la campagna vaccinale è andata più a rilento. Tra regole, limitazioni e divieti si aggiungono, ora, sospensioni, blocco degli stipendi e sanzioni per i trasgressori.

Altra incognita, riguarda i trasporti. Se da un canto la scuola riaprirà in presenza per il 100% degli studenti, dall’altro, malgrado gli ingenti fondi stanziati, il problema trasporti parrebbe ancora irrisolto, non rassicurante e al limite del paradosso, con divergenze tra città metropolitane e di provincia. Con la capienza dei mezzi confermata all’80% che, in altre parole, significa pullman comunque pieni al netto dei posti nei corridoi in posizione ortostatica, il restante 20% di studenti resterebbe a terra. Come raggiungere, dunque, la scuola? Dovranno occuparsene i genitori richiedendo permessi dal lavoro?  Inoltre, mancherebbero i controllori e la formazione degli stessi per accertare biglietti, mascherine e carico massimo dell’80%. Non sono bastate due estati per correggere il tiro e trovare soluzioni adeguate. Mentre nelle grandi città sono ipotizzabili i rientri pomeridiani coni doppi turni, i modelli delle piccole realtà come il Casalese sarebbero inidonei: mancano corse, mezzi e insegnanti.

Altro problema, non trascurabile, resta quello delle palestre, ovvero della disponibilità di spazi adeguati ai nuovi protocolli maggiormente restrittivi in termini di distanziamento e misure di sicurezza. Insomma, ancora tanti nodi e pochi i giorni per scioglierli. È probabile che nei primi venti giorni di scuola si parlerà più di vaccinazioni che non di didattica, ma la voglia di riprendere in presenza è davvero tanta, specialmente, per i ragazzi.


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