Mercato del lavoro in miglioramento: 18mila occupati in più. In 14mila per l'industria manifatturiera
I dati sull’occupazione del terzo trimestre 2015 resi noti nei giorni scorsi dall’Istat confermano il progressivo miglioramento della situazione sul mercato del lavoro regionale. La ripresa, che viene fatta iniziare nella seconda metà del 2014, mantiene quindi una sua continuità anche nell’ultimo periodo.
Tra luglio e settembre, infatti, l’indagine sulle forze di lavoro registra in Piemonte, rispetto al medesimo trimestre 2014, 18mila occupati in più, grazie soprattutto alla spinta impressa dall’industria manifatturiera, e 14mila disoccupati in meno, concentrati fra le persone senza esperienze di lavoro, ad evidenziare l’incisività delle azioni di politica attiva in corso rivolte ai giovani. Continuano a crescere, anche se a un ritmo più rallentato rispetto ai primi sei mesi dell’anno, le procedure di assunzione (+4%), e segna una forte flessione il ricorso alla cassa integrazione (-60%). «Sono segnali incoraggianti - ha dichiarato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero - che non ci devono però far dimenticare che siamo ancora lontani dai livelli pre-crisi e che la situazione del Piemonte permane la più difficile nel contesto del Nord-Italia».
Le persone in cerca di lavoro nello stesso periodo passano in Piemonte da 220mila a 209mila, una flessione che interessa principalmente le donne e che si concentra tra le persone senza esperienze lavorative.
Quanto al tasso di disoccupazione, il dato piemontese tra gennaio e settembre 2015 si colloca al 10,5%, dall’11,1% nella media dei primi nove mesi del 2014. Il dato dei giovani fino a 24 anni viene diffuso dall’Istat solo a livello di ripartizione territoriale: nel Nord-Ovest, su cui pesa però il dato lombardo, che mostra una dinamica meno accentuata, si individua una flessione apprezzabile negli ultimi due trimestri (dal 32,5 al 31,5%), un dato presumibilmente influenzato, almeno in parte, dall’intervento operato con Garanzia Giovani, entrato a regime da aprile.
La domanda di lavoro, rilevata dal sistema delle comunicazioni obbligatorie, continua a crescere, ma ad un ritmo che nel terzo trimestre si abbassa a +4% (da 143mila a 149mila assunzioni, al netto dei movimenti giornalieri), contro +12,6% nel primo semestre: il rallentamento è riconducibile, sul versante contrattuale, ad un crollo, peraltro previsto, del lavoro parasubordinato (-40%), conseguente alle restrizioni introdotte nel Jobs Act, mentre prosegue sia la spinta impressa dai contratti a tempo indeterminato (+39%) e dalla somministrazione (+19%), sia la caduta dell’apprendistato, che, anzi, tende ad accentuarsi (-33%). In termini settoriali, si mantiene elevata la domanda nell’industria manifatturiera (+12%), a fronte di una lieve riduzione nel settore agricolo e ad una crescita degli avviamenti molto più contenuta rispetto al periodo precedente nel terziario e nelle costruzioni.
La frenata sembra più un riflesso del riassestamento in corso delle tipologie contrattuali, a cui non è esente l’espansione eccezionale dei voucher da lavoro accessorio (in Piemonte nei primi nove mesi dell’anno passano dai 2,5 milioni del 2013 a 4 milioni nel 2014, fino agli attuali 6,5 milioni), non registrati dalle comunicazioni obbligatorie, che tende a deprimere le assunzioni standard nel ramo dei servizi.