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Motori al santuario del Trompone. Festa solidale per i malati di Sla

A Moncrivello l’ora della solidarietà è pronta nuovamente a scoccare, e viaggia su tanto di preziose, grandi ruote e quattro assi. Ritorna puntuale sabato 14 e domenica 15 settembre l’atteso appuntamento - tra i più seguiti e partecipati in Italia - con “Motori & Sapori al Trompone”, la grande kermesse dedicata al collezionismo storico di mezzi pesanti, auto e moto, sia d’epoca che di recente fabbricazione, giunta quest’anno alla sua settima edizione.

Un punto d’incontro per appassionati del settore in grado di richiamare partecipanti da tutta Italia, in particolar modo per lo più dal Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle D’Aosta, Emilia Romagna e Triveneto. Un evento nato per unire, alla passione per i veicoli d’un tempo, anche l’attenzione ai più bisognosi della provincia di Vercelli, con particolare riferimento al complesso del Santuario della Beata Vergine del Trompone, presso il quale si svolse l’opera di santità del beato Luigi Novarese, campione novecentesco dell’assistenza ospedaliera e caritatevole a poveri, malati e sofferenti, sulla scia dell’esempio inaugurato per primo, a metà Ottocento, da San Giuseppe Benedetto Cottolengo, il Santo della Divina Provvidenza.

Su questa importante e primaria realtà sanitaria italiana converge infatti da tempo l’attenzione dell’Associazione di Veicoli Storici “Quattro Assi Più” fondata da Carlo Marazzato, industriale vercellese di successo leader di settore nel campo della logistica e delle soluzioni per l’ambiente, nonché il più grande e stimato collezionista di autocarri del secolo scorso in Europa (ne possiede oltre 250 esemplari multimarca), al fine di raccogliere fondi destinati ad accrescere a migliorare la qualità dei servizi ricreativi e di benessere delle realtà ricettive polifunzionali sorte in loco per la cura e la degenza dei pazienti affetti da SLA e Alzheimer.

«È meglio non averne bisogno, ma è importante che le strutture vi siano - esordisce Marazzato - Radunare così tanti mezzi e appassionati in questo luogo denso di spiritualità e carità operosa e silente significa altresì accrescerne la visibilità: perché sia sempre più copiosa la sensibile generosità di quanti, nei decenni, continuano costantemente a sostenere, ciascuno secondo le proprie possibilità, con donazioni, legati, eredità questa preziosa e meritoria opera sociale»...

servizio su "Il Monferrato" di venerdì 13 settembre


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Matteo Basile

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