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Edilizia? Settore dinamico, il superbonus aiuta ma...
«Lavorare per ridurre dei consumi, senza l’imposizione di determinate soluzioni costruttive»

Dopo mesi e mesi necessari per completare i lavori, alcuni cantieri edili stanno concludendo l’intervento frutto del superbonus centodieci per cento. Trascorsi lunghissimi mesi dal montaggio delle prime impalcature, tra la rabbia degli inquilini per i tempi che si sono dilatati e quella delle aziende perché a volte riuscire a chiudere il bilancio è davvero un’impresa titanica a causa di una burocrazia che definire asfissiante è un eufemismo, adesso sono numerosi gli edifici che a Casale, come nel resto della provincia, mostrano un nuovo volto che è anche sostanza rispetto alla rinnovata efficienza energetica e al consolidamento dell’immobile.
Ma siamo arrivati davvero alla svolta finale di questo provvedimento che, partito con le migliori intenzioni, si è rivelato troppo spesso problematico nell’applicazione, contorto nelle pieghe amministrative e permeabile alla diffusa furbizia che contraddistingue il paese? In realtà il comparto dell’edilizia, che pur facendo i conti con i costi ancora molto alti delle materie prime, non è così vicino alla sofferenza come potrebbe sembrare scorrendo alcune recenti cronache.
Certo, il riassestamento c’è stato. Così come una progressiva espulsione dal mercato delle imprese più “improvvisate” che sono nate sulla scia del provvedimento governativo (e delle regole di accesso al mercato che hanno maglie esageratamente larghe e per niente selettive) rende complicata l’apertura di nuovi cantieri. Però la dinamicità del settore c’è. E lo confermano anche i vertici di Ance (associazione nazionale costruttori edili) della provincia di Alessandria.
I dati presentati nel marzo scorso parlavano già chiari: aumento delle imprese iscritte alla Cassa Edile (878 contro le 622 del 2020), crescita dei lavoratori (quasi cinquemilaottocento) e la massa salari che aveva superato gli ottantasei milioni di euro. La traduzione concreta è stata rappresentata dalla significativa impennata dei cantieri per nuove costruzioni private che hanno visto Casale Monferrato, prima in provincia, registrare un +225 per cento nel periodo 2019 - 2021 (la seconda città è stata Alessandria con un +75 per cento), mentre anche il mercato immobiliare ha fatto i conti con un trend positivo nell’arco del 2022 e nei primi mesi di quest’anno.
«Il nostro osservatorio si fonda su dati oggettivi, come la massa salari e le imprese iscritte. Da quello che stiamo vedendo - spiegano in Ance - c’è effettivamente un certo dinamismo, anche se attendiamo i dati dettagliati perché la Cassa Edile raccoglie tutte le attività presenti nel territorio». Una precisazione importante perché le note positive dipendono non solo dai lavori privati, bensì anche da quelli pubblici (è in caso, per esempio, degli interventi di riqualificazione degli istituti scolastici o di quelli per la viabilità provinciale) e dalle grandi opere come il terzo valico ferroviario.
Quello che sta emergendo, complessivamente, è un quadro che induce a un atteggiamento abbastanza positivo per i prossimi mesi, rispetto al quale sono necessarie azioni normative che consentano di superare alcuni degli ostacoli ancora presenti per intervenire in modo più organico e strutturale sull’enorme patrimonio abitativo esistente che è in parte recuperabile, però solo a determinate condizioni. Una delle opportunità, ricorda Ance, per il settore delle costruzioni è il Green deal europeo (dalla nuova direttiva “case green”, direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, al Regolamento sul ripristino della natura) di cui l’Ance condivide gli obiettivi. «È essenziale assicurare il principio di neutralità tecnologica, che prevede di lavorare per obiettivi di riduzione dei consumi o di emissioni, senza l’imposizione - conclude Ance - di determinate soluzioni tecnologiche/costruttive».
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