Un volo di oltre 670 miglia per le Madonne eusebiane di Crea, Cagliari e Oropa
di Luigi Angelino e Dionigi Roggero
"Ieri ero davanti alla statua della Madonna Nera del Santuario di Oropa, poco prima nella cattedrale di Vercelli sulla tomba di Sant’Eusebio e oggi celebriamo qui davanti alla Madonna di Cagliari, una delle tre statue che secondo la tradizione venne portata dal vescovo vercellese”. Con queste parole ha iniziato la sua omelia mons. Egidio Miglio, originario di San Giorgio Canavese, già vescovo di Ivrea e di Iglesias, dal 2012 arcivescovo del capoluogo. “In realtà siamo di fronte ad un capovolgimento di rapporti, - ha aggiunto il Primate di Sardegna e Corsica - in cui non fu Eusebio a portare Maria, ma Maria a portare Eusebio, fedele di fronte alle eresie e forte del suo aiuto soprannaturale. Un grazie quindi a questa gradita venuta che completa l’itinerario mariano-eusebiano dei giorni scorsi, con l’augurio di un gemellaggio con il Santuario di Crea nel segno della fede, che non è da nascondere, ma da moltiplicare come raccomanda l’illuminante parabola dei talenti”.
E’ seguita la concelebrazione della Santa Messa nella splendida Cattedrale del capoluogo. E’ stata officiata all’altare settecentesco, ricco di marmi pregiati, della cappella con la statua in cedro del Libano della Vergine dall’arcivescovo Miglio con il parroco e protonotario apostolico, mons. Alberto Pala, e il rettore di Crea, mons. Francesco Mancinelli.
Sull’altare una piccola statua della Madonna di Crea, portata da Panelli (effigie centenaria, quando la Madonna era nera -poteva sembrare anche Oropa- acquistata dalla nonna Edvige Ganora), e un cero in ricordo dell’anno eusebiano (363-2013, di cui il volo, rinviato a suo tempo per avverse condizioni meteo segnava la conclusione) portato dal rettore di Crea-
Mons. Mancinelli ha dato lettura di un indirizzo di saluto di mons. Alceste Catella, vescovo di Casale.
Al termine della cerimonia religiosa riservata ai monferrini, scambio di doni con l’arcivescovo Miglio, che ha ricevuto alcuni libri sul Sacro Monte di Crea, sul Duomo di Casale e sul Monferrato, in cambio di alcuni testi sulla Cattedrale di Cagliari e sul Santuario dei Martiri. Apprezzata anche la proiezione (di Roggero) di una sintesi dell’Anno Eusebiano di Crea.
La delegazione casalese aveva raggiunto in mattinata lo scalo aeroportuale cagliaritano su due aerei decollati al mattino dalla nostra città (aeroporto Cappa). Un Piper Pa 32 Lance, pilotato da Sandro Deambrosis coll’istruttore Paolo Boano e a bordo il rettore di Crea, mons. Francesco Mancinelli, Luigi Angelino e Dionigi Roggero.
A bordo dell’altro aereo (più piccolo, un Pa 28 Archer D-ESGC, Giancarlo Panelli, presidente dell’Aeroclub casalese, Edoardo Cappa e Vincenzo Di Domenico.
Il nostro decollo dall’aeroporto Palli di Casale era avvenuto intorno alle 9, lasciato alle spalle il porto di Genova-Voltri (dominato a fine molo del porto dalla Costa Concordia), sorvolo di un lungo tratto di Mediterraneo, salita ad alta quota (10 mila cinquecento piedi) sulla montuosa Corsica, poi passaggio sull’azzurro golfo di Ajaccio, con un pensiero a Giuseppe Antonio Ottavi che laggiù nacque nel 1818. Superate le insidiose bocche di Bonifacio, in breve si raggiunge Sassari (ore 11), il mare è trasparente e le onde accarezzano dolcemente gli scogli.
Poi ulteriore salita sull’altrettanto suggestiva catena di alti rilievi sardi.
Poco prima di mezzogiorno l’atteso atterraggio, lieve e senza scossoni, a Cagliari Elmas, uno dei più moderni aeroporti italiani.
E’ seguito il trasferimento in auto, passando sotto la trecentesca torre di San Pancrazio, per raggiungere, annunciata dall’alta cupola ottagonale, la maestosa facciata della cattedrale baciata dal sole sulla vasta e luminosa piazza, a fianco del Palazzo Arcivescovile e del Palazzo Regio.
Qui è avvenuta la sentita cerimonia descritta all’inizio.
Rafforzato lo spirito per il corpo un lungo, gradito assaggio di prelibatezze isolane (curiose le fregole con bottarga e vongole, per il vino citazione al Vermentino).
Il ritorno a Casale, al termine di un percorso di oltre 670 miglia (il miglio aereo equivale a 1852 metri, per un totale di 1240 km)), è avvenuto dopo uno scalo tecnico all’aeroporto di Figarì (Corsica meridionale), poco distante da Bonifacio e dalla splendida località turistica di Porto Vecchio.
Resta in ricordo dell’itinerario mariano a Cagliari, dove nacque il vescovo Eusebio, una bella cartolina con le tre Madonne disegnate da Laura Rossi, personalizzate dai timbri aeroportuali e dalle firme di tutti i partecipanti.
A volo concluso per il rettore di Crea: "L'unione con Cagliari nel nome delle Madonne eusebiane deve continuare con altre iniziative... L'Anno Eusebiano è stato utile per la riscoperta del Crstianesimo sul territorio".
Soddisfatto il presidente dell'Aero Club, Panelli: "Una bella impresa che unisce molti valori e conclude ad alto livello i voli storici di quest'anno sul Mount Pourri e Trento, questi in ricordo di Palli".