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  • 09 luglio 2019
  • Portacomaro

Il 9 novembre scorso a Portacomaro

Mobiliere novantenne sparò e uccise geometra: il p.m. chiede 30 anni

La penultima udienza del processo con rito abbreviato

Omicidio volontario aggravato da futili motivi. Il p.m. della Procura di Asti, Giorgio Nicola, ha chiesto trent’anni di carcere per Dario Cellino, 92 anni, mobiliere in pensione di Portacomaro che lo scorso 9 novembre uccise con un colpo di fucile il geometra Marco Massano, 44 anni. La vittima, padre di tre figli piccoli, residente a Rivoli (Torino) ma originario di Asti, si era recato nell’abitazione di Cellino, incaricato dal Tribunale di Asti di effettuare alcune misurazioni per una perizia in merito a una causa di pignoramento avviata dalla banca.

Mercoledì scorso, al tribunale di Asti si è tenuta la penultima udienza del processo con rito abbreviato durante la quale il pubblico ministero Nicola ha evidenziato non solo la totale assenza di pentimento dell’omicida, «ma anche un comportamento offensivo della memoria di Marco», hanno riferito i legali dopo l’udienza che si svolge a porte chiuse. 

«In base all’età, la richiesta di 30 anni di carcere è eccessiva - ha invece risposto l’avvocato della difesa, Sabrina Zeglio - Il mio cliente ha ribadito che ha sparato non per uccidere, ma per spaventare».

«Cellino ha ucciso in maniera determinata, cosciente, con un’arma da fuoco “micidiale” e non ci sono dubbi si sia trattato di un gesto volontario», ha affermato l’avvocato di parte civile della famiglia della vittima, Alberto Bazzano. 

In aula, oltre all’imputato che oggi sconta la detenzione agli arresti domiciliari in una casa di riposo di Tonengo, era presente la moglie di Massano. Il processo proseguirà il 23 settembre, con la discussione e la sentenza del giudice Francesca Di Naro.    

Nella foto l’abitazione dove avvenne l’omicidio


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