Le cinque classi di creditori nel concordato preventivo delle Officine Cerutti S.p.a.
di Alberto Marello
Nell’attesa che vengano resi noti i dettagli dell’accordo che la Cerutti ha preso con Mediobanca, Intesa San Paolo e Unicredit per ridare impulso al proprio sistema industriale, il giudice Patrizia Baici del Tribunale di Casale, a inizio agosto, ha decretato aperta la procedura di concordato preventivo richiesta dalle officine Meccaniche Giovanni Cerutti S.p.a..
La Baici ha nominato commissari giudiziali Mauro Rollino e Gianna Manferto entrambi di Vercelli. Con lo stesso provvedimento è stato fissato per giovedì 7 novembre alle ore 11 presso il Tribunale di Vercelli, l’incontro con i creditori.
Il concordato
Il piano concordatario della Cerutti prevede la prosecuzione dell’attività aziendale «con particolare concentrazione delle lavorazioni meccaniche presso il sito produttivo di Vercelli» e la dismissione di una serie di asset e partecipazioni ritenute «non più strategiche» per la prosecuzione dell’attività di impresa «nella nuova (e ridotta) realtà industriale».
Si tratta della dismissione di una parte delle azioni detenute dalla Cerutti nel capitale sociale di Flexotecnica Spa; della dismissione di una quota rilevante delle azioni rappresentative il capitale sociale della NewCo Cerutti Packaging Equipment Spa; della dismissione delle quote rappresentative il capitale sociale di 24/7 Cerutti Service Srl; della dismissione di una quota rilevante delle azioni rappresentative il capitale sociale di Iberica AG, S.A.; della dismissione dei macchinari non funzionali alla continuità e della percezione da parte della società monferrina delle distribuzioni che saranno effettuate da North American Cerutti Corporation a valere anche sui proventi rivenienti dalla vendita, effettuata il 2 luglio, delle partecipazioni rappresentative il 100% della società Bernal Inc con sede in Michigan.
Le classi di creditori
Tra gli altri punti, il piano di concordato prevede il pagamento parziale dei creditori chirografari, suddivisi in cinque classi. In Classe 1 (con un riconoscimento globale del 28,13%, pari a 15 milioni di euro in 10 anni e 11.070.303 euro entro il 36° mese dall’omologa del decreto più gli interessi) sono state inserite le cosiddette “banche strategiche” e cioè quegli istituti che forniranno le risorse finanziarie necessarie per la prosecuzione dell’attività di impresa.
Gli istituti bancari e finanziari ritenuti «non strategici» per il futuro dell’azienda sono stati inseriti in Classe 2: sono Gruppi che non forniranno le risorse necessarie per la prosecuzione dell’attività, ma con cui la Cerutti «ritiene (ed auspica) di poter ristabilire relazioni commerciali», per questa classe è previsto un soddisfacimento del 14% pari a 2.324.797 euro su un totale di 16.314.371 euro.
Chi è più “tutelata” rispetto alle altre è la Classe 3, quella dei “creditori infungibili per l’esecuzione del piano”, alla quale spetterebbe l’88%, percentuale che corrisponde a 2.922.664 euro su 3.321.209. Una categoria, quest’ultima, ritenuta strategica per il nuovo corso della Cerutti «in ragione del significativo grado di integrazione tecnica, commerciale e di servizio nel processo produttivo aziendale e strumentali all’esecuzione del piano».
Alla Classe 4, quella dei “fornitori strategici”, spetterebbe il 35%, poco meno di 6 milioni di euro su 16.451.264 euro: sono fornitori - si legge - «con importante grado di integrazione, la cui sostituibilità nella continuità aziendale sarebbe astrattamente possibile ma gravida di elevati costi sia in termini puramente finanziari che in termini di inaccettabile allungamento delle tempistiche relative agli stati di avanzamento delle commesse in corso».
In Classe 5, infine, gli “altri creditori chirografari” che verranno soddisfatti solo per il 4%, pari a 850.150 euro su 21.253.738 euro. Il piano concordatario per il pagamento dei creditori chirografari prevede, dunque, un esborso, da parte dell’azienda di 37.925.856 euro su un ammontare che si aggirerebbe intorno ai 159.340.582 euro, il 23,8%.