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Processo amianto: accolte quasi tutte le parti civili. Chiamata in causa per le società svizzere e belga che fanno capo agli imputati Stephan Schmidheiny e De Cartier

È durata quasi tre ore stamattina, lunedì, la lettura della prima ordinanza del tribunale di Torino relativa al processo amianto. Quasi tutte ammesse le parti civili: vittime e parenti, Comuni limitrofi a Casale e ASL, organizzazioni sindacali e le tante associazioni che hanno chiesto di inserirsi nel processo come parti civili: l’Associazione Familiari Vittime Amianto, l’Associazione Esposti Amianto; e poi WWF, Legambiente, Medicina Democratica. Ammessi nel processo anche gli ex lavoratori che nel 1993, nell’ambito della vertenza che si era svolta a Casale, avevano sottoscritto una transazione in cui rinunciavano a future rivalse. Giudicata legittima anche la richiesta di introdursi nel processo avanzata da chi ha patito uno stress legato alla esposizione all’amianto e ha subito pertanto un danno esistenziale. Andrà verificato di caso in caso, ma non sono stati esclusi a priori dal processo come aveva chiesto la difesa nel caso non fossero state presentate analisi e accertamenti diagnostici che comprovassero il danno. Tra le parti civili non ammesse - invece - l’Associazione «Oltre il mesotelioma» intitolata a Giovanni Numico. Il principio a cui si è attenuto il Tribunale per l’ammissione è stato l’effettiva attività svolta a tutela dei cittadini e dell’ambiente contro il rischio amianto nei territori in cui era attiva l’Eternit, al centro del processo che si sta celebrando a Torino per accertare se siano o no colpevoli lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone belga Jean Louis Marie Ghislain De Cartier De Marchienne, imputati dalla Procura di Torino per disastro colposo continuato e inosservanza delle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro. Escluse quindi anche le associazioni che non hanno un radicamento territoriale, come le associazioni che si battono contro l’amianto del Friuli, per esempio. Per quanto riguarda i cittadini che si sono costituiti e per i quali le difese avevano sollevato numerose eccezioni relative per esempio ai periodi lavorati (svizzero o belga) il Tribunale si è limitato a dire che non sarebbe possibile escluderli a priori ma - per una corretta valutazione - occorre invece entrare nel merito del dibattimento. I responsabili civili In merito ai responsabili civili il Tribunale ha deciso di escludere la presidenza del Consiglio dei ministri e l’Unione Europea non giudicando valida l’argomentazione che avrebbero omesso, secondo le parti offese che le hanno chiamate in causa, di adottare una legislazione atta a garantire e tutelare lavoratori e cittadini. Per le altre società chiamate in causa– quelle svizzere che gravitano intorno a Schmidheiny (e che hanno sede nel cantone di Glarona) - Eternit Schweiz AG, Amindus Holding AG, Bacon AG, Anova Holding AG, Ametex AG, e poi Etex Group, che fa capo al barone belga De Cartier - il Tribunale ha deciso momentaneamente di non pronunciarsi, in quanto solo dal dibattimento emergerà la fondatezza o meno delle richieste. Escluse solo alcune chiamate in causa in quanto notificate in ritardo, e tutto ciò allo scopo di evitare che le parti civili possano provocare rallentamenti dell’azione giudiziaria del processo penale. Che è prioritaria. Soddisfatti i sindacalisti e i legali che tutelano le parti lese, quasi 6400.

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Monica Quirino

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