Casalesi in Brasile: «Non esiste un uso controllato dell'amianto: continua ad uccidere e va messo al bando» - Il maxiprocesso di Torino riprende il 20 settembre
«Non esiste un utilizzo controllato dell’amianto. Sono storie che raccontarono anche a noi a Casale e negli altri stabilimenti Eternit sparsi in Italia: la fibra continua a mietere vittime, va messa al bando». Lo hanno ribadito, in Brasile, Bruno Pesce e Nicola Pondrano del Comitato Vertenza Amianto tornati dal Sud America dove sono intervenuti a un seminario internazionale sui pericoli rappresentati dall’amianto, svoltosi nella capitale Brasilia. Della delegazione casalese - accompagnata da Fernanda Giannasi, ispettore del lavoro nello Stato di San Paolo - faceva parte anche Giampiero Rossi, autore de «La lana della salamandra» che racconta della lavorazione e dell’utilizzo dell’amianto a Casale. Il seminario era organizzato dall’associazione dei magistrati e procuratori del lavoro, giuristi ed avvocati del lavoro, dalle associazioni delle vittime e degli esposti all’amianto. Oltre che al convegno, Pesce e Pondrano hanno portato la testimonianza di Casale anche nell’aula del Senato brasiliano dove è già stata presentata una legge per la messa al bando della fibra e dove il presidente ha dato lettura del documento stilato a conclusione del seminario. I casalesi sono stati anche ricevuti dal vice presidente della Corte Costituzionale, estensore della bozza di legge per l’abolizione dell’amianto, e hanno parlato con medici e ricercatori dell’università di Rio De Janeiro, presenti giornalisti e associazioni locali delle vittime dell’amianto.
«L’unico posto dove non abbiamo potuto entrare è stata la fabbrica dell’Eternit a Salvador de Bahia, malgrado lo slogan “cancelli aperti” - sottolinea Bruno Pesce - Ci ha accolto un funzionario dello stabilimento, molto gentile e cordiale, che tuttavia non ci ha consentito di parlare con i lavoratori». Toccante invece l’incontro con i famigliari delle vittime dell’amianto a San Paolo, ai quali Romana Blasotti Pavesi ha fatto pervenire il personale messaggio: «La vostra lotta è la mia lotta». E loro hanno ricambiato con centinaia di firme su una copia del libro di Rossi da riconsegnare alla Blasotti.
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Dopo la pausa estiva, è fissata per lunedì 20 settembre, al Tribunale di Torino, la ripresa del maxiprocesso Eternit con la ventunesima udienza. Dopo i testimoni dell’accusa, si proseguirà con i consulenti.