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Il dibattito

A Casale «l’isolotto in mezzo al Po può causare le alluvioni»

Il CALCA interviene anche sul progetto di centrale idroelettrica

A seguito della lettera del C.AL.CA. nella quale si esprimevano preoccupazioni per il progetto di una diga ad acqua fluente e centrale idroelettrica a valle del ponte ferroviario del Po, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro organizzato dall’Amministrazione casalese. Nell’incontro tecnico sono stati esaminati e dibattuti dal C.AL.CA. i vari aspetti del progetto per la centrale idroelettrica  e dello sbarramento che dovrebbe sorgere a valle del ponte ferroviario, il momento  è servito  anche a fare il punto sulla sicurezza idrogeologica dell’area casalese.

Dicono del Comitato: «Per quanto riguarda i progetti della diga e centrale idroelettrica che avevano suscitato in noi molte perplessità c’è stato l’impegno da parte dei progettisti di fare avere al Comitato una serie di documentazioni tecniche  e le ultime autorizzazioni con allegati che purtroppo non erano presenti nel link della provincia di Alessandria».

«Dopo aver esaminato il tutto esprimeremo ancora un nostro parere; resta il fatto che l’opera è stata comunque autorizzata dalla Provincia di Alessandria già dal 2015  e i lavori già iniziati in agosto si dovrebbero concludere (fiume permettendo…) entro 2 anni . Da parte di Aipo è giunta finalmente la conferma che i lavori per l’arretramento dell’argine Cascina Consolata partiranno nel prossimo anno e dovrebbero essere terminati nel 2020. Questa opera porterà il beneficio di una riduzione locale  di 30 centimetri sui livelli idrometrici con benefici sia in riva sinistra che in riva destra (Nuova Casale )». 

«Con Aipo  - dice il vicepresidente e portavoce del C.AL.CA. Massimo De Bernardi - resta ancora differenza di vedute sulle portate massime del Po, sulle verifiche  per il necessario contenimento tra gli argini della massima piena che potrebbe transitare scosì come rimangono opinioni differenti sulla necessità di urgenti manutenzioni idrauliche e di disalvei controllati. Purtroppo sono anni che non viene fatto nulla per movimentare e se necessario asportare i milioni di metri cubi di sovralluvionamenti che si sono depositati negli ultimi anni. Le autorizzazioni per effettuare i disalvei devono comunque partire da Autorità di Bacino Fiume Po e dalla Regione».

«Un esempio concreto di necessità di pulizia fluviale, visibile a tutti i casalesi, è la penisola-promontorio che inizia davanti alla Canottieri e termina quasi in prossimità del ponte stradale, un ostacolo al regolare deflusso del fiume è più alto delle rive sia destra che sinistra. Aipo continua a dire che non c’è pericolo per questa situazione ma il nostro  buon senso ci impone di chiedere perché questo ostacolo non venga rimosso e perché tutti gli anni Aipo spenda dei soldi  per provvedere allo sfalcio dell’abbondante vegetazione presente sul promontorio».


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