«Ti racconto l’Hospice»: testimonianze e riflessioni all’Auditorium Santa Chiara
Ti racconto l’Hospice: è il titolo della giornata che si terrà l’11 novembre all’Auditorium Santa Chiara di via Facino Cane 31. Relatori (si inizierà alle ore 17) saranno: Daniela Degiovanni, responsabile medico dell’Hospice - Cure Palliative; Paola Ballarino, coordinatrice infiermieristica dell’Hospice; Maria Clara Venier, psicologa di Vitas; Barbara Navazzotti, famigliare; Patrizia Carpenedo, responsabile volontari di Vitas, Padre Massimo, assistente spirituale di Vitas.
«Ancora troppo spesso accade - dice Daniela Degiovanni - che le Cure Palliative siano identificate con Il Fine Vita,quando invece è ormai dimostrato dagli studi clinici e dalla letteratura più qualificati che esse sono cure appropriate in ogni stadio e in ogni tipo di malattia, non solo tumorale.Migliorando la qualità di vita del paziente,infatti,esse facilitano l’accesso ai trattamenti chemioradioterapici e attenuano sensibilmente la tossicità da questi determinata.
Sono queste le parole con cui Smith, Direttore del Cancer Center di Baltimora, ha aperto la sua relazione quest’anno a Chicago intervenendo all’ASCO, la più prestigiosa Società Americana di Oncologia Medica. In Italia, una specifica Legge (la 38 del 17/marzo 2000) definisce le disposizioni per garantire l’accesso
alle Cure Palliative alla Terapia del Dolore da parte di tutti i cittadini che ne abbiano necessità. La stessa legge sottolinea che la Medicina Palliativa deve essere estesa non solo alle malattie tumorali, ma a tutte le patologie croniche in fase evolutiva,come le malattie cardiorespiratorie, nefrologiche, neurologiche (SLA, Parkinson,Demenze vascolari, Alzheimer)». La definizione palliative deriva dal sostantivo latino “pallium” che significa mantello, proprio come quello che il cavaliere Martino, prima di essere Santo, divise con i poveri che incontrava di ritorno dal fronte, inducendo la Provvidenza a provocare calde giornate per dare loro sollievo.
L’Hospice è la struttura residenziale che contiene le Cure Palliative.
«Ma sostanzialmente - aggiunge la responsabile dell’Hospice - è l’espressione di un modo di curare il prossimo con l’obiettivo di prendersi cura del malato nella sua globalità fisica e psichica, avvolgendo chi ha bisogno di un mantello protettivo.
Un mantello di terapie, azioni e metodi, che allevia il dolore inutile e insopportabile, che solleva da terapie faticose e inefficaci, che accompagna nel percorso chi sta effettuando cure oncologiche pesanti, che mitiga le fatiche di famigliari stanchi per l’assistenza a parenti anziani e non più consapevoli, che consente una vita dignitosa fino a quando saremo al sicuro, dovunque sia».
La giornata di presentazione dell’Hospice è stata scelta nel giorno di San Martino per descrivere questo modo di prendersi cura dei malati, basato sulle più moderne evidenze scientifiche della medicina.
E’ il racconto di come gli operatori del domicilio e dell’Hospice lavorano, vivono e agiscono quotidianamente, attraverso la testimonianza di un famigliare, i racconti dei volontari, l’esperienza del conforto spirituale di Padre Massimo e le riflessioni di chi vorrà approfondire.
Due ore per conoscere meglio l’Hospice, struttura al cui nome troppo spesso si associano ancora diffidenze e paure ingiustificate, correlandolo solo all’evento morte.
Conclude Daniela Degiovanni: «Chi ci ha conosciuto da vicino
sa che questo è invece il luogo dove si cerca di conferire leggerezza ad ogni preziosissimo minuto della vita, mantenere accesa la totalità della persona e della sua unica e irripetibile narrazione. Secondo le proiezioni epidemiologiche, l’Italia sarà nel giro di pochi anni popolata da una percentuale elevatissima di “grandi vecchi”, cioè di ultraottantenni, molti dei quali saranno portatori
di malattie irreversibili e complesse, come la demenza. Dobbiamo essere pronti ad affrontare i nuovi bisogni che ci attendono con risorse umane e strumentali appropriate. Le Cure Palliative, l’Hospice e Vitas sono una delle risposte a questi bisogni».