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La sentenza a Napoli
Eternit-bis, reato derubricato in colposo: Schmidheiny condannato per un solo caso
La decisione della Corte d'Assise: 3 anni e 6 mesi

Non fu omicidio doloso, ma colposo. La Corte d’Assise di Napoli oggi pomeriggio, mercoledì, giunta a sentenza nel filone del processo Eternit-bis che ha visto Stephan Schmidheiny, ultimo gestore di Eternit dal 1976 al 1986, imputato per l’omicidio volontario con dolo eventuale di sei ex lavoratori dello stabilimento di Bagnoli e due famigliari, ha derubricato il reato allineandosi a quella che fu la decisione del gup di Torino nel 2016 che portò allo spacchettamento del processo. Le Procure di Napoli e Vercelli, però, avevano ritenuto di procedere con l’imputazione dolosa che, oggi, non ha retto alle valutazioni del collegio giudicante partenopeo. A seguito della riqualificazione del reato in omicidio colposo, sei casi sono stati dichiarati prescritti e per uno è stato assolto perché il fatto non sussiste. Per un unico caso, l’imprenditore svizzero è stato condannato a 3 anni e 6 mesi.
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