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Personaggi

I cento anni dell'alpino Evasio Desana

Festa a Mirabello

Ha compiuto cent’anni martedì il mirabellese Evasio Desana, e il giorno dopo, mercoledì, gli alpini, l’Amministrazione Comunale lo hanno festeggiato presso la sede delle penne nere mirabellesi.

Desana ha attraversato vicende tristi e felici di un secolo di storia e non si è mai risparmiato, come peraltro recita la pergamena che il sindaco Marco Ricaldone gli ha consegnato a nome di tutta la comunità: “Esempio di appartenenza alpina, combattente della Seconda Guerra Mondiale, delle cui barbarie fu testimone” e nel giorno del compimento del secolo di vita un augurio speciale, “colmo di riconoscenza e affetto, da parte di tutta la comunità di Mirabello”.

Il primo cittadino ha omaggiato Desana, accompagnato da uno dei due figli, che vive a Valenza, e dal nipote, a nome degli amministratori comunali, di una targa che richiama la cartolina dell’annullo filatelico.

“Fa piacere – ha dichiarato Ricaldone – che abbiamo presenziato non solo amministratori ed alpini, ma anche alcuni amici: ne è intervenuto uno attualmente ospite della nostra casa di riposo; il mio ricorso personale di Evasio è quando, da bambino, lo vede sulla panchina in cemento all’incrocio tra via Madonna della Neve e la circonvallazione, dove lui si intratteneva con altri mirabellesi, tra cui mia zia Rosa Accatino, che raggiunge la veneranda età di 102 anni”.

Mercoledì nella sede delle penne nese del gruppo di Mirabello, Cuccaro, Lu e Camagna, oltre al capogruppo paolo Lorenzetti, che ha fatto gli onori di casa, anche gli alpini  Gianni Ravera (presidente della sezione di Casale) e Renato Traversa, il parroco don Emile Ollo e don Germano Rota, parroco di Cuccaro e cappellano degli alpini. Evasio Desana partì nel 1942, non ancora ventenne, per raggiungere il distretto di Casale, precettato a seguito della dichiarazione di guerra a Francia e Gran Bretagna; sul finire del 1943 la cattura e il trasferimento al campo di concentramento Stammlager XI in Germania e, in seguito il trasferimento in quello di Erfurt, dove conobbe l’addetta agli uffici amministrativi, Ursula Hochhaus, che diventerà sua moglie. Il rimpatrio e il ritorno a Mirabello il 4 agosto 1945, proprio mentre in paese si festeggiava la patronale madonna della neve, con la piazza a fare da cornice a giostre e all’immancabile ballo a palchetto. L’altro giorno, quasi settantasette anni dopo, la festa per il ragguardevole traguardo anagrafico , condito da tanti ricordi, per un alto patriottismo da portare ad esempio alle nuove generazioni.  


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Veronica Spinoglio

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