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Processo Eternit: respinta la richiesta di trasferimento a Genova. Lunedì 12 il dibattimento entra nel vivo

Ha impiegato un’ora e mezza il presidente del Tribunale Giuseppe Casalbore per leggere l’ordinanza con la quale ha rigettato l’incompetenza territoriale (per il momento, ma la questione resta all’attenzione del giudice) e tutte le questioni di nullità proposte dagli avvocati della difesa dei due imputati del processo Eternit, lo svizzero Stephan Schmidheiny e il barone Belga Louis de Cartier. Alle 11 di questa mattina è dunque iniziato il processo vero e proprio per le 2889 parti lese, molti morti, molti malati in modo cronico, a causa delle polveri di amianto diffuse nell’ambiente - secondo l’accusa - dall’Eternit, a capo della quale vi furono dal 1952 le multinazionali belga e svizzera. Il Tribunale di Torino, con la sua ordinanza, ha stabilito pertanto che il processo resta a Torino perché senz’altro non c’è alcuna competenza dal tribunale di Genpova, e che vanno rigettate anche le questioni relative alla mancata traduzione dei documenti, alla genericità del capo d’accusa e al mancato deposito dei dati grezzi delle indagini epidemiologiche. Tutte questioni non rilevanti o infondate. Casalbore - che ha ribaltato minuziosamente l’interpretazione di alcune sentenze citate dalla difesa - verso il termine della lettura dell’ordinanza si è anche dimostrato indispettito dalla mimica degli avvocati della difesa che commentavano con le espressioni del viso il proprio disappunto, invitandoli espressamente ad astenersi: "Altrimenti lo faccio mettere a verbale!". Poi la Procura ha illustrato brevemente il capo di imputazione, la struttura della propria lista di testimoni (un centinaio) e ha depositato la documentazione. Stesso copione per le parti civili, e gli avvocati dei civili responsabili (le società svizzere e belghe di Schmidheiny e de Cartier) e gli avvocati dei due imputati. Snodo fondamentale il numero dei teste: 3-4000 - ha detto Casalbore - troppi per ché il processo così durerebbe 5-6 anni e non è accettabile. Un metodo per boicottare il processo - hanno sostanzialmente affermato le parti offese, che hanno anche accolto l'invito di sforbiciare le liste testimoniali. Offensivo affermare una cosa del genere secondo gli avvocati dello svizzero e del belga che hanno però insistito sull'esigenza di verificare una per una le posizioni delle migliaia e migliaia di parti offese e hanno inltre chiesto che venga acquisita per ogni posizione documentazione medica, cerntificati di morte con causa del decesso e una mole di altri documenti. Processo aggiornato al 12 aprile (prossimo sarà Pasquetta) durante la quale il Tribunale si pronuncerà sui testimoni effettivamente ammessi.

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Monica Quirino

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