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Vitas

Nasce "Il Giardino di Cicci", un progetto per Alzheimer

Dedicato alla memoria della dottoressa Cesarina Berta

Si chiamerà “Il Giardino di Cicci” il nuovo progetto Vitas per Alzheimer, decollato lo scorso mese di novembre, coinvolgendo professionisti e volontari formati, per un fattivo contributo al sostegno di malati e famigliari. “Il Giardino…”: un nome che evoca una dimensione di pace e di serenità in cui ritrovarsi, fuori e dentro casa; “…di Cicci”: una donna contraddistintasi per lo spirito di assistenza verso i malati e che, nel suo reale giardino di Salita Sant’Anna, ritrovava la gioia del tempo vissuto senza tempo.

È stato dedicato a Cesarina Berta, da tutti conosciuta come la dottoressa Cicci, prematuramente mancata il 25 novembre 2018 all’età di 69 anni. Il marito Salvatore Bazzi, con i figli Eleonora e Tommaso, da lunga data amici della dell’oncologa Daniela Degiovanni e consapevoli dell’importante e fondamentale impegno di Vitas, ha così inteso mantenere viva la memoria della congiunta, finanziando completamente il nuovo progetto Vitas per l’Alzheimer. «Erano tante le qualità e le virtù di mia moglie»  ha ricordato Bazzi ieri, giovedì 12 dicembre, in occasione dell’ufficializzazione dell’intitolazione del progetto e dell’impegno economico per sostenerlo.

«Sostenere questo progetto è un ulteriore modo per ricordarla e per ricordare di lei,  non solo il rigore e la serietà nei suoi impegni famigliari e professionali, ma anche lo spirito pieno di assistenza ai malati. Dai momenti di sofferenza e di dolore si impara molto; la malattia, alle volte, può diventare anche un’esperienza positiva».

Quella ben interpretata dai Bazzi per tener vivo il ricordo di Cicci, attraverso qualcosa di concreto: «Un modo per restituire un po’ del bene ricevuto al prossimo più bisognoso e, in particolare, a coloro che soffrono di demenza, nonché ai loro famigliari».  Si stima che la demenza degenerativa progressivamente invalidante, entro i prossimi decenni sarà la patologia più frequente: oltre 100 milioni di casi nel mondo dal 2050.

In Italia, i casi di demenza senile si attestano intorno al milione e 400 mila di cui, il 60/70% per Alzheimer. Un impatto forte sulla società del prossimo futuro, non solo a livello sanitario, ma anche psicosociale e famigliare. E’ partendo da questi dati che, nell’ambito delle azioni e attenzioni di Vitas, il team guidato dal presidente scientifico Daniela Degiovanni e dal presidente Claudio Ghidini è tornato a farsi rinnovata frontiera per rispondere ai nuovi bisogni della società e alle silenziose esigenze delle numerose famiglie con malati di Alzheimer in casa. Per far questo, Vitas si è organizzata in un gruppo di 12 volontari formati e 6 professionisti esperti sul campo, arricchito da competenze esterne, per fornire un concreto aiuto alle famiglie.

Nel gruppo di lavoro sono presenti: Alessandra Ferraris (neurologa), Elena Grangiotti (psicologa), don Oscar Comba (assistente spirituale di Vitas), Daniela Degiovanni, Anna Caramellino e Alma Kasa (referenti medici del progetto), Paola Budel (responsabile Hospice e cure palliative domiciliari), Paola Ballarino (coordinatrice infermieristica), Marzia Ferrarotti (arte-terapeuta  dell’Associazione Penelope), Manuela Lova, Davide Lombardi, Luca Grotti e Cristina Alessio Gabba (Associazione Armonie del Cuore), Daria Triglio (musico-terapeuta), Rina, Maura e Silvana (tra le 12 volontarie) e, infine, Maria Grazia Daquarti e Roberto Crepaldi con i Golden Retriver Gilda e Azzurra e la piccola meticcia Clementina della onlus Un cane per sorridere (pet therapy).

Il progetto prevede che, attraverso i medici di famiglia, i malati di Alzheimer possano sottoporsi ad un primo test neuro-cognitivo e ottenere una diagnosi dalla neurologa Ferraris, disponibile nell’ambulatorio CDCD, presso la neurologia del Santo Spirito, tutti i martedì e mercoledì mattina. Dopo il primo incontro, i pazienti verranno colloquiati dalla psicologa Grangiotti e, a seconda dei casi, indirizzati alle diverse attività previste nel progetto. I famigliari e i caregiver, a loro volta, potranno contare su interlocutori in grado di sostenerli nella gestione un malato di Alzheimer (formazione e informazione) e, soprattutto, potranno contare sulle volontarie formate, per alleviarli nell’assistenza quotidiana. In sede, presso Vitas di piazza San Francesco, da gennaio partirà l’Alzheimer-Cafè, per il ritrovo di malati e famigliari.

L’ambizioso e importante progetto, malgrado la tenacia e la determinazione, nonché professionalità della Degiovanni e del suo staff, necessitava, evidentemente, di un sostegno concreto per poter garantire il miglior successo, in termini di copertura capillare dei bisogni della società. Grazie alla famiglia Bazzi, Vitas potrà ora affrontare il primo anno di progetto con serenità. «Tra un anno faremo un primo bilancio analitico impegnandoci a coprire le spese che risulteranno» ha concluso Bazzi. Il bilancio sarà anche occasione per com- prendere la dimensione reale del fabbisogno e, all’occorrenza, coinvolgere altri partner affinché vengano garantite costanza e continuità al progetto stesso. Info: 335 8449651 (il giovedì dalle ore 14,30 alle ore 16,30)


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