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  • 05 settembre 2025
  • Casale Monferrato

«Mi chiamo Harry Darbyshire e sono un partigiano della Banda Tom»

La ricerca dell'Anpi Casale con l'Anpi Londra

La tomba di Harry Darbyshire presso il cimitero militare inglese di Milano

C’è un partigiano tra i tredici che sono stati trucidati dai fascisti e dai nazisti il 15 gennaio del 1945 nella Cittadella di Casale Monferrato che ha un cognome impronunciabile: Harry Albert Harbyohire. La nostra sezione, unitamente alla sezione Anpi Londra, ha deciso di avviare una ricerca sul partigiano inglese che, catturato a El Adem, vicino a Tobruch, e poi trasferito in Italia, era riuscito a scappare dalla prigionia l’8 settembre del 1943, quando fu siglato l’Armistizio.

Quante autorità hanno fatto fatica a pronunciare il suo cognome inciso sulla lapide a ricordo della Banda Tom sul muro della ex-polveriera in Cittadella? Tante, forse tutte. Durante le prime fasi della ricerca abbiamo avuto la fortuna di conoscere il colonnello della Guardia di Finanza, Gerardo Severino, storico militare e già direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza, con il quale si è stretta immediatamente una appassionante collaborazione, motivata dal comune interesse di onorare il partigiano Harry.

Grazie al suo lavoro preciso e alla sua determinazione di fronte alla difficoltà di reperire alcune fonti, è stato restituito a Harry il suo vero cognome che è Darbyshire, nome di battaglia Gim. Ma è stato scoperto molto di più. Harry non era un ufficiale della Royal Army Force (RAF) ma un artigliere al servizio di Sua Maestà.

Come è noto, il partigiano Darbyshire, perché tale è avendo ottenuto il riconoscimento di questa qualifica, preferì lottare in Italia contro chi aveva messo a ferro e fuoco l’Europa e il mondo piuttosto che tentare di tornare in Patria dopo essere riuscito a scappare dalla prigionia. Morì lontano da casa e i suoi resti riposano oggi nel cimitero di guerra di Milano.

Il lavoro di ricerca prosegue perché mancano poche informazioni per ricostruire nel modo più preciso possibile la sua storia, in considerazione delle fonti esistenti. Una priorità su tutte è quella di dare a Harry un volto, il suo vero volto.

Per questo chiediamo a chiunque sia in possesso di foto che ritraggono la Banda Tom di contattarci perché tra quei visi potrebbe esserci quello di Harry. I risultati della ricerca diventeranno un libro che speriamo di poter presentare in occasione della commemorazione della Banda Tom il prossimo gennaio.


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Monica Quirino

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