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Giovedì 23 maggio

Mattarella ad Asti per Giovanni Goria

Incontro al Teatro Alfieri

Un lungo appaluso ha accolto il presidente Sergio Mattarella al Teatro Alfieri di Asti, quando oggi, giovedì 23 maggio, alle ore 11, ha presenziato alle commemorazioni di Giovanni Goria (1943 – 1994), politico astigiano, a trent’anni dalla prematura scomparsa.

Esponente della Democrazia Cristiana, Goria più volte ministro, all’agricoltura, alle finanze, al bilancio e al tesoro, fu il presidente del Consiglio, dal 1987 al 1988, più giovane della storia repubblicana fino all’elezione di Matteo Renzi.

Nel ricordarlo il Capo dello Stato ha sottolineato come Goria fosse un grande sostenitore della Costituzione: «Fu un uomo per tempi difficili. Era un riformatore rigoroso, aveva l’umiltà e il senso del limite, del dovere e la competenza necessaria».

Fu Goria che lo fece esordire come ministro nel 1987. Mattarella ha ripercorso i passi di quella stagione ricordando che quella di Goria «era una sfida della concretezza e lui voleva e sapeva assumersi il rischio di governare».

Il Capo dello Stato ha poi riportato il pensiero di Goria e il rispetto che aveva per la Costituzione: «Compito della democrazia non è tanto quello di stabilire dove andiamo, ma come vi andiamo cioè nella libertà, nell’autonomia, nel rispetto reciproco, nel solidarismo senza sopraffazioni», ha proseguito il presidente.

«La politica, diceva Goria, non può e non deve rinunciare alla sua funzione di guida della società, però ha valore soltanto se garantendo la libertà risponde alle esigenze effettive della società e quindi ai bisogni delle persone».

Durante l’incontro presieduto dal giornalista Carlo Cerrato e organizzato dalla fondazione intitolata a Giovanni Goria, sono intervenuti diversi relatori, tra cui l’onorevole Bruno Tabacci, che hanno ricordato l’importanza delle origini astigiane di Goria che si sono manifestate nel suo operato fatto di concretezza, serietà e operosità.

Presenti diverse autorità, tra cui il ministro Paolo Zangrillo, il presidente della Regione, Alberto Cirio e i sindaci del territorio, oltre a quello di Asti, Maurizio Rasero.

Commoventi le parole del figlio di Goria, Marco, che ha tratteggiato la figura del padre attraverso alcuni aneddoti privati mentre ad aprire il convegno è stato un video in cui Goria diceva che «la politica è una cosa seria, fatta nell’interesse della gente».

Terminato l’incontro Mattarella ha salutato fuori dal Teatro i ragazzi delle scuole che lo hanno accolto con i cappellini gialli con scritto “Benvenuto Presidente!” e si è recato presso la Fondazione Goria prima di ripartire per l’aeroporto.


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Giorgio Mesturini

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