Enrico Deregibus e www.wmv.it
Sbarchiamo martedì a Sanremo al Festival della canzone numero 62 non al mitico Ariston ma al Palafiori trasformato in “Casa Sanremo Chateu d’Ax”. Qui il primo appuntamento è, il mondo è piccolo, con un casalese-balzolese: il musicologo Enrico Deregibus per una presentazione ideata dal MEI (Meeting degli Indipendenti). Ha attratto così tanti appassionati che dalla annunciata ‘‘Sala Ranuncolo’’ (siamo nella 'Città dei fiori...') ci si trasferisce al salone d’onore che guarda (di sguincio) su piazza Colombo che a sua volta è a 50 metri dall’Ariston. Con Deregibus un tema che ci proietta nell’oggi-futuro: la partenza (per la storia ore 10,35) di www.wmv.it, il primo social working musicale. È gratuito. Grazie a Deregibus le spiegazioni tecniche hanno un contorno di intermezzi musiciali dedicati all’amore (è San Valentino) con Tiberio Ferracane (cantautore torinese ideatore di Bed & Show, il sito che offre scambi di ospitalità tra i musicisti durante i tour), Valentina Amandolese (cantautrice genovese), Eugenio Ripepi, Alex Bartolo, I Cosi (band milanese di culto). Poi premi (la più bella canzone d'amore, giuria presieduta da Deregibus e Giordano Sangiorgi, patron del Mei) a Gianni Maroccolo per i CCCP
e Inigo & Grigiolimpido.
Aggiungiamo che sono in molti a considerare WMW una versione italiana del famoso MySpace, il social media di proprietà di Justin Timberlake che è usato dai cantanti di tutto il mondo per far conoscere i propri brani. WMW, in realtà, è qualcosa di più, dato che è un portale che garantirà oltre 150 diversi servizi e che nasce per mettere in contatto tra di loro tutti i lavoratori del campo della musica per realizzare e gestire i propri progetti artistici in assoluta autonomia e libertà.
Messa Cantata di mezzogiorno (in ritardo)
Momento clou del Festival è la conferenza stampa dell’organizzazione all’Ariston Roof (detta la Messa Cantata) di fronte a 500 giornalisti della carta stampata con ressa di fotografi, cui si aggiungono in collegamento col Palafiori gli inviati di radio e tv, in totale 1157, di cui 66 giornalisti stranieri. È fissata alle 12 ma slitterà alla grande. Inizia sempre col saluto del sindaco Maurizio Zoccarato sempre sodisfatto di tutto («Grazie Rai, grazie Morandi, grazie tempo, scrivete che qui ci sono 15 gradi»), poi i dati di ascolto, sempre notevoli. Mercoledì il post predica Adriano Celentano (criticatissima dai media, perchè non si limiita a cantare?) è vissuto alla prima repubblica: «Evviva abbiamo due punti in più di share», dissociazione per l’attacco ai giornali cattolici, «ma Celentano è Celentano». Poi arriva la durissima nota della direttora Rai, Lorenza Lei che manda a Sanremo il suo vice (che subito viene ribattezzato il commisario Marano) e tra i dirigenti corsa allo scaricabarile, il cerino rimane al direttore artistico Mazzi.
Monferrato in sala-stampa
La postazione del quotidiano ‘‘La Stampa’’ in seconda fila è quasi monferrina: è aperta da Marinella Venegoni, sindaco di Crescentino (e studi liceali a Casale con convito in via Canina), poi Alessandra Comazzi, trinese d’origine (apprezza la nostra strenna-abbonati sugli Antichi mestieri) e Michele Brambilla che nominiamo casalese ad honorem per i suoi articoli e l’e-book (con Silvana Mossano) sull’Eternit (sdrammatizziamo, sa anche che i krumiri Rossi sono in via Lanza).
Aggiungiamo tra gli ospiti Mimmo Càndito, noto inviato di guerra (ultimi reportage in Libia, è un classe 1941, complimenti e invidia), marito della Venegoni. Commento di Mimmo: ''Il Festival è lo specchio dell'Italia'', pensateci, ha ragione.
P.S. Di Brambilla dopo il Celentano bis l’azzeccata definizione ‘‘il fustigatore fustigato’’ per via dei ‘‘basta’’ dal pubblico (per Claudia Mori era tutto organizzato...).
Rocco Papaleo, co-conduttore in loden
Martedì pomeriggio nell'androne ascensori dell'Ariston, mentre con la Venegoni parliamo di Casale, si avvicina un signore mingherlino con un loden vecchio stampo: ''Marinella ti ricordi di me? Sono quel ragazzo della Basilicata...''.
Risposta: ''Mi ricordo si, sei Rocco Papaleo... Come va?''.
''Non so, non ho ancora capito bene...''.
Il co.conduttore del Festival con Gianni Morandi (altra persona gentilissima con tutti) appare dal vivo esattamente come sul palcoscenico, distinto, garbato, un po' stralunato. E' un attore o è proprio così? In ogni caso è stato bravissimo, un arma vincente per la rassegna sanremese.
Gaetano Grillo... ha fatto il militare a Casale
La personale di febbraio del Museo Borea d’Olmo (di fronte all’Ariston) è dedicata a un grande: Gaetano Grillo (Molfetta 1952, insegnante di pittura a Brera). Una mostra che è nata l’estate scorsa in Grecia, alla Fortezza di Corfù, oggi integrata con la scultura (eccezionali le nove figure in cerchio rifinite in foglia d'oro una Stoonehenge sanremese), la ceramica e nuovi dipinti, tra i quali uno di grandi dimensioni realizzato dal maestro in omaggio a Sanremo.
Dal grande artista apprendiamo un particolare ''locale''. Allievo ufficiale a Casale, grazie ai buoni uffici del sarto di via Roma Ettore Berardi (altro pugliese Doc) Grillo aveva dipinto il grande stemma dell’androne del casermone Bixio. È venuto una sola volta post stellette a Casale, alla galleria d’arte moderna Rino Costa quando era ai giardini.
Una mostra che è da vedere (insieme al Museo in cui è mescolata, tre euro, anche per i giornalisti, che non han pagato neanche al castello di Visegrad sull'ansa del Danubio) visto che è aperta fino al 10 marzo da martedì a sabato, dalle ore 9.00 alle ore 19.00.
In ogni caso onore all’assessore alla Cultura Claudia Lolli che porta cultura al Festival (ma una volta nell'andone del palazzo non si esibiva l'nsemble della Sinfonica?).
Quaderno Ariston 25 dei Vacchino
Giovedì in sala stampa viene presentato il Quaderno numero 25 dell’Ariston dovuto alla famiglia Vacchino; ricordiamo sempre che hanno un’ascendenza femminile camagnese grazie a nonna Emilia Accatino che nel 1896 sposa nel paese monferrino Carlo Vacchino, padre del grande Aristide.
Gran parte delle interviste nel grande volume ricco di scoperte (dalla boxe al Festival della moda, e riecco Berardi, arbitro di eleganza) sono di Bruno Monticone, giornalista sanremese di origini monferrine-astigiane.
Sul palco stampa Walter e Carla figli di Carlo e Andrea, figlio di Walter. Merito loro se il grande Ariston (dentro, l'ingresso è un po' nascosto e il back stage ancora di più) è la ''casa degli artisit'' e aggiungiamo dei giornalisti (però quei due euro di gurdaroba, sia pure con scontrino... noi piemontesi siamo un po' liguri)
Vincitori e pronostici
Diciamo, per dovere di cronaca, che al Festival di Celentano e della farfallina inguinale di Belen (donna non solo bella ma simpaticissima) la vittoria finale, giovedì notte, è al femminile: Emma, (nome d'arte di Emmanuela Marrone, nata a Firenze il 25 maggio 1984, ha sempre vissuto ad Aradeo in provincia di Lecce) con il brano "Non è l'inferno", poi Arisa e Noemi, le ragazze del festival; battuta della prima classificata: «Il momento più difficile? Scendere le scale del palco...».
La sala stampa che aveva la golden share ha votato al primo posto Noemi (50 voti, poi Arisa e Carone 9), che ha così “scalzato” dal podio D’Alessio-Bertè.
Al mattino avevamo fatto un giochino con la Venegoni, ecco il suo pronostico: Noemi, Emma, Carone; i suoi preferiti sarebbero stati Carone, Finardi, Marlene.
Per quanto riguarda invece la categoria giovani: primo Alessandro Casillo, poi Erica Mou e Iohosemprevoglia.
Nina Zilli e il suo fans M. Galfrè
Una postilla: seguiamo per l'amico Mauro Galfrè Nina Zilli che viene votata prima alla seconda serata dalla giuria demoscopica (2254 voti, seguita da Arisa con 2127, terza Emma a un punto, Irene non passa su Bersani per 64 voti). La Zilli in classifica finale poi è settima, Galfrè si consola: ''Ha una bella voce, molta personalità e bella grinta. Deve avere il pezzo giusto. Intanto l'hanno scelta per andare all'Eurofestival''.
Paolo Demaria, visagista dei vip
Altro habituè del Festival Paolo Demaria, visagista (una volta si diceva truccatore oggi si aggiunge anche hairstylist e make-up artist) dei vip, da San Maurizio di Conzano, alle sue mani la bravissima (e non considerata) Irene Fornaciari, la figlia di Zucchero. Ha truccato anche un mito come il leggendario chitarrista dei Queen, Brian May per il duetto con Irene (in realtà terzetto sul palco anche la cantante Kerry Ellis). E' stata una delle migliori esibizioni della serata, un autentico uragano rock. ''Dopo la sghitarrata -testimonia Demaria- Brian May è uscito a fatica dall'Ariston per l'assedio degli appassionati.... Irene è stata ingiustamente eliminata il suo talento la sta premiando nelle vendite''.
New Trolls in piazza Colombo
Arriviamo in piazza Colombo e sentiamo le note di “Quella carezza della sera”; sul mini palco (l'effetto Monti l'ha fatto ridurre di brutto rispetto agli scorsi anni) Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo i fondatori dei New Trolls. Pensate che già nel 1969 i New Trolls approdarono al Festival di Sanremo con il brano 'Io che ho te', a cui seguirono altri due singoli di successo, 'Davanti agli occhi miei ' e 'Una miniera'.
Premio Mia Martini e un parere vescovile
Il Premio della Critica - dal 1996 intitolato a Mia Martini - è stato introdotto all'interno della kermesse del Festival della canzone italiana nel 1982 per dare ai giornalisti accreditati nella sala stampa del Festival la possibilità di emettere un giudizio su tutte le canzoni in gara durante il Festival. Quest'anno è stato assegnato a Samuele Bersani (finalista) e per la Sezione Giovani ad Erica Mou (2° posto in classifica finale).
Bene. Votiamo a mezzogiorno di sabato a fianco dell'inviato del Biellese. Il discorso va su mons. Alceste Catelle, già rettore di Oropa e oggi vescovo di Casale, siamo quasi gemellati. Ci chiediamo: che cosa penserà il nostro presule della polemica di Celentano con la chiesa e i suoi giornali?. Lunedì mons. Catella è gentilissimo: ''Non ho visto Celentano ero conferenziere sulla liturgia a Palermo, però ne ho discusso coi colleghi, direi che la linea migliore è quella seguita dal diretttore dell'Avvenire: l'ironia...''.
Festival come vetrina
Il Festival è una vetrina non solo per le canzoni. Esempio: al Palafiori abbiamo trovato la promozione delle ''Colline del Po'' con splendidi itinerari (molti in bici) che arrivano fino a Vezzolano e Castelnuovo (top per quello dei Luoghi di don Bosco, noi dovremmo rifare le ''passeggiate autunnali'' del Santo in Monferrato sulle orme del libro di don Deambrogio'). Altrettanto ottima l'idea di un consorzio di produttori di Langhe e Astigiano di offrire la cena ai giornalisti tipo agnolotti del plin o gnocchi (da Dogliani), formaggi (casieficio Spertino di Marene), miele, dolci, grissini strati a mano della Bottega del Pane di Carmagnola, torrone (da Grinzane), citazione per i salumi di ''baffo'' Primo Montaldo di Neviglie, (e brindisi grazie al Consorzio per la tutela dell’Asti con coppe di Moscato d’Asti docg e Asti docg).