All'ospedale Santo Spirito una grave osteite risolta con la Piezo Surgery

Nella sala operatoria di Odontostomatologia

di Pier Luigi Rollino

Importante intervento chirurgico martedì nella sala operatoria di Odontostomatologia del Santo Spirito. La delicata operazione è stata resa possibile grazie alla nuova apparecchiatura Piezoelettrica (Piezo Surgery) di cui recentemente è stata dotata la sala operatoria del reparo. Uno strumento che deriva da una tecnica nata una quindicina di anni fa frutto dell’intuizione di alcuni medici italiani. Autore dell’intervento Gianluca Ferrari, medico odontoiatra direttore della struttura complessa dipartimentale e specialista in Chirurgia Maxillofacciale, coadiuvato da Daniela Burzio, giovane odontoiatra da poco approdata nell’équipe. A subire l’operazione in anestesia generale durata circa un paio d’ore è stata una giovane paziente proveniente da altra ASL fuori Provincia, affetta da una grave forma di osteite legata ad impianti di vecchia generazione che avevano causato ripetute infezioni mascellari.

La chirurgia piezoelettrica è una nuova tecnica di osteotomia, taglio dell’osso, e osteoplastica (rimodellamento dell’osso, nata tramite un rivoluzionario apparecchio che utilizza gli ultrasuoni per ‘tagliare’ l’osso con tutte le modalità e in tutte le morfologie che fino ad ora erano state proprie degli apparecchi rotanti. il Piezo Surgery è in grado di tagliare l’osso in maniera estremamente precisa, in modo selettivo senza creare un danno minimale e, di conseguenza, consentire una guarigione migliore. Gli ultrasuoni sono vibrazioni con frequenze nettamente superiori a quelle dei suoni udibili dall’uomo, superiori acirca 20 KHz, onde sonore, dunque, ad altissima potenza.Commenta Ferrari: «Un grazie va a tutto lo staff comprendente medici anestesisti, medici del centro trasfusionale e a tutto il personale. E’ stata utilizzata a fine intervento una membrana di piastrine PRP prodotta dal centro trasfusionale derivante dal sangue della stessa paziente. Un grazie va anche alla nostra Amministrazione che, credendo nelle nostre competenze, ci fornisce dei materiali e strumenti necessari per tenerci al passo con le strutture di eccellenza. Un paziente, su ‘Il Monferrato’, ha definito recentemente in una lettera il nostro un reparto a 5 stelle e, come fanno i buoni chef, anche noi ci teniamo a non perdere le stelle che ci hanno conferito».