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L’omaggio di San Salvatore ai Caduti del Fronte Russo

Tanta gente nei giorni scorsi a San Salvatore Monferrato in occasione delle giornate della Memoria per i Caduti del Fronte Russo, nell’ambito del quale la cittadina della torre contò purtroppo ventiquattro caduti. Il gruppo alpini “P. Gobbi’ di San Salvatore, in sinergia con Unirr (Unione Nazionale Italiana Reduci di Russia), sezione Monferrato e col Comune, hanno così organizzato una due giorni ricca di una serie di iniziative nel ricordo dei caduti in quel conflitto, rendendo loro il dovuto omaggio.

La biblioteca comunale ha fatto da cornice ad una bella mostra di fotografie e cimeli, intitolata “Italianskj Karasciò”, ma anche alla presentazione del libro ‘Fronte del Don – sulle tracce di Rubens’ a cura dell’autore Riccardo Bulgarelli che ha interloquito con Luca Monti e Fabio Prevignano.

Domenica è stato ‘il grande giorno’ con l’arrivo in piazza della Fanfara Vallebormida in viale della Rimembranza, alla presenza di reduci provenienti da varie parti d’Italia, con l’inaugurazione dell’area Caduti, dispersi e reduci del Fronte Russo 1941-1943.

«Siamo davvero molto soddisfatti – ha commentato all’indomani dell’evento Corrado Vittone, capogruppo delle penne nere sansalvatoresi – abbiamo ricevuto molte attestazioni di approvazione per quanto è stato organizzato, di fatto un tuffo nella memoria con il quale la comunità di San Salvatore si è raccolta stringendosi intorno ai ragazzi che non hanno più fatto ritorno a causa di quel conflitto. Hanno partecipato numerose rappresentanze di gruppi e associazioni, fra i quali anche uno proveniente della Val Camonica».

Hanno preso parte alla giornata anche alcuni reduci, fra cui il toscano Osvaldo Bartolomei, 96 anni, appartenuto al Battaglione ‘Monte Cervino’ (al quale venivano affidate le missioni più pericolose), che ha scortato il labaro dell’Unirr fino allo spiazzo dove si è svolta la cerimonia di intitolazione.

Nell’ambito della giornata è stata inoltre celebrata una Santa Messa in suffragio di tutti i caduti, da parte del parroco don Gabriele Paganini.

Un fine settimana certamente ben riuscito e che verrà ricordato a lungo non solo dalle penne nere monferrine, ma dall’intera cittadinanza.


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Silvio Morando

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