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Bilancio
Lavoro nero: 995 accertamenti illeciti, recuperati 16 milioni di euro
Il report del 2018 dell’Ispettorato del Lavoro Asti-Alessandria
L’ammontare dei contributi e premi evasi complessivamente recuperati all’esito degli accertamenti svolti nell'anno 2018 è risultato pari a 16.199.803 euro. Le aziende, presso le quali le verifiche effettuate dall’Ispettorato del Lavoro Asti-Alessandria hanno accertato illeciti, sono state in totale 995, con un tasso di irregolarità definiti pari al 63%: quasi due aziende su tre tra quelle ispezionate, pertanto, sono risultate irregolari. I lavoratori in nero accertati sono stati 512, pari al 55% del totale rilevato di lavoratori irregolari.
A livello territoriale, in provincia di Asti i lavoratori in nero rappresentano quasi l’81% del totale di lavoratori irregolari accertati, mentre ad Alessandria essi si attestano su poco meno del 47% del totale degli irregolari. I settori merceologici maggiormente interessati sono: servizi di alloggio e di ristorazione (113 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero in circa il 75% degli accertamenti definiti), costruzioni (74 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero in circa il 21% degli accertamenti definiti), agricoltura (70 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero in circa il 55% degli accertamenti definiti), altre attività di servizi (56 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nell’87,5% degli accertamenti definiti), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (54 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 145% degli accertamenti definiti), commercio (49 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero in circa il 27% degli accertamenti definiti), attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (37 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero nel 123% degli accertamenti definiti), attività manifatturiere (34 lavoratori in nero – occupazione di lavoratori in nero in circa il 36% degli accertamenti definiti).
«Anche nel 2018 sono state realizzate azioni di vigilanza specificamente mirate al contrasto del fenomeno del caporalato e dello sfruttamento della manodopera, specie straniera e priva di regolare permesso di soggiorno, con particolare riferimento al settore agricolo, ove il fenomeno è notoriamente più diffuso».
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