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Confindustria

«In uno scenario economico debole, le imprese attendono segnali di stimolo alla crescita»

I risultati della 176a Indagine Congiunturale Trimestrale

«Un clima di incertezza caratterizza lo scenario mondiale e per il trimestre d’autunno la tendenza dell’economia si riassume in una “stabilità debole”. Questa fragilità si riflette anche sulle aspettative a livello locale: gli imprenditori esprimono attese più caute, anche se si confermano nel complesso andamenti ancora positivi, pur con differenze tra settori produttivi, sia per occupazione e produzione che per gli ordini totali ed export, per la propensione ad investire, l’utilizzo degli impianti e per la redditività».

Lo confermano i risultati della 176a Indagine Congiunturale Trimestrale di Confindustria Alessandria, che rileva le previsioni di attività delle imprese associate per il trimestre ottobre-dicembre 2018. Permangono ancora tutti positivi gli indici SOP che registrano lo sbilancio tra ottimisti e pessimisti, sostanzialmente in linea con il trimestre precedente: la previsione dell’occupazione è a +7, quella della produzione a +15, degli ordini totali a +9, ordini export a +10, e quella della redditività a +1.

La previsione di ricorso alla cassa integrazione si mantiene molto bassa ed è formulata dal 4% degli imprenditori del campione, e sono sempre in netta maggioranza gli intervistati (il 79%) che prevedono invariata l’occupazione. Si mantiene alta la propensione ad investire, che segnala investimenti significativi o marginali, che è dichiarata dal 77% degli intervistati, e permane elevato il grado di utilizzo degli impianti al 77% della capacità. L’indice del ritardo negli incassi è ancora ad un livello accettabile al 33%, e l’indicatore di chi ha lavoro per più di un mese è stabile al 79%.

Mostrano maggiore cautela le previsioni dei settori produttivi più rappresentativi, il metalmeccanico, la chimica e la gomma-plastica, con attese nel complesso in flessione rispetto al trimestre precedente, mentre il comparto alimentare, influenzato dalla stagionalità, presenta dati tutti positivi. Riscontri migliori rispetto all’indagine complessiva emergono dalla rilevazione riferita al settore dei servizi alle imprese: la previsione dell’occupazione risale a +9, livello di attività cresce a +13 e ugualmente per i nuovi ordini, mentre scende a -7 l’indice degli ordini export. Sono sempre elevati la propensione ad investire e l’utilizzo delle risorse. Un andamento analogo si rileva anche con il raffronto con i dati della congiuntura a livello regionale.

I risultati dell'Indagine Congiunturale, elaborata dall'Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato centosette aziende associate tra le manifatturiere e quelle dei servizi alla produzione, sono stati presentati oggi, mercoledì 7 novembre, ad Alessandria dal presidente di Confindustria Alessandria, Maurizio Miglietta, dal direttore, Renzo Gatti, e da Giuseppe Monighini, responsabile dell’Ufficio Studi.

“Si conferma, anche con questa indagine – commenta Maurizio Miglietta, presidente di Confindustria Alessandria – una tendenza già segnalata tre mesi fa, con andamenti ancora positivi per le nostre imprese, ma con un minore dinamismo, di certo legato, oltre che alla congiuntura economica, pure alle preoccupazioni sul contesto in cui le aziende in questo momento si trovano ad operare. Confindustria, con il suo Centro Studi, rileva che “la crescita economica in Italia si sta assottigliando”, posizione condivisa da altri centri di ricerca e istituzioni nazionali e internazionali, mentre si è notato il “clima di sfiducia di famiglie e, soprattutto, imprese”.

E l’incertezza sullo scenario interno ed estero, sottolinea il Centro Studi Confindustria, frena gli investimenti. Anche la Banca d’Italia, nel suo più recente bollettino economico, sintetizza che “i rischi per l’economia globale sono aumentati” e “gli indicatori congiunturali disponibili suggeriscono che nei mesi estivi la dinamica del prodotto avrebbe rallentato, riflettendo un ristagno della produzione industriale. Si tratta, insomma, di uno scenario debole per le imprese, che si attendono soprattutto dall’interno segnali di stimolo alla crescita ben diversi da quelli finora pervenuti”.

Le previsioni

L’indice di previsione dell’occupazione è a +7 (era +6 lo scorso trimestre), quello della produzione è a +15 (era +13), gli ordini totali a +9 (erano +7), gli ordini export a +10 (erano +12). La redditività a +1 (era +3). La propensione ad investire è indicata dal 77% degli intervistati (era 79% tre mesi fa) e il grado di utilizzo degli impianti è al 77% della capacità (era 78%). Il ritardo negli incassi è dichiarato dal 33% degli imprenditori (era il 27%). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dall’4% del campione (era l’1%). Ha lavoro per più di un mese il 79% degli intervistati (era il 79%).                                                                                                             

I settori produttivi

Metalmeccanico: l’indice dell’occupazione è a zero (era +20), la produzione a zero (era a +16), gli ordini totali a –9 (erano zero), e gli ordini export a zero (erano +8). Chimica: l’occupazione a –8 (era +12), la produzione a –8 (era –26), gli ordini totali a –25 (era –13), e ordini export a zero (era –13). Gomma-Plastica: l’occupazione a zero (era zero), la produzione a +11 (era +13), ordini totali a +11 (erano zero), ordini export a –12 (erano zero). Alimentare: l’occupazione a +11 (era +10), la produzione a +33 (era +30), ordini totali a +33 (erano a +40) e ordini export a +37 (erano +44).


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