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  • 27 marzo 2022
  • Casale Monferrato

Per la rubrica "Si apre il sipario"

Gianfelice Imparato è Michele Murri in "Ditegli sempre di sì"

Lunedì 28 e martedì 29 marzo al Municipale

Gianfelice Imparato. Visto da Max Ramezzana

"Ditegli sempre di sì" è uno dei primi testi di Eduardo De Filippo, in cui viene affrontato il tema della follia. Un’opera vivace e molto divertente, tra le più fortunate del repertorio eduardiano, il cui protagonista, Michele Murri, è un pazzo metodico con la mania della perfezione, interpretato da Gianfelice Imparato, attore cresciuto sotto la direzione di Carlo Cecchi e Luca De Filippo. In questi anni ha interpretato in tv il vice commissario Giorgio Pisanelli nella serie di Rai Uno “I bastardi di Pizzofalcone”. 

Lunedì 28 e martedì 29 marzo alle ore 21 la commedia di De Filippo sarà al Teatro Municipale con una compagnia d’eccezione: oltre a Imparato, da sottolineare la presenza di Carolina Rosi. Lo spettacolo era parte della stagione 2020 e per due anni è stato rinviato a causa della pandemia. Adesso arriva a Casale e a introdurci nel mondo di Michele Murri, è proprio Imparato.

Dopo due anni di rinvii, finalmente lo spettacolo arriva a Casale
La compagnia si fermò il 23 febbraio 2020, quando stavamo per iniziare la tournée in Piemonte. Sono già passati due anni, vissuti in una apnea terribile. Con grande gioia abbiamo ripreso a novembre e con grande sorpresa abbiamo trovato i teatri pieni in tutta Italia. C’è voglia da parte del pubblico di ricominciare a vivere le emozioni collettive. La sofferenza è al momento maggiore nelle sale cinematografiche. Il rito della emozione collettiva del vedere un film è qualcosa di unico. Ormai le piattaforme hanno conquistato il mercato del cinema.

Parliamo di “Ditegli sempre di sì”. Qual è il suo rapporto con la tradizione dei De Filippo?Questo è un testo giovanile di Eduardo. Sono tutti prodromi della grande tradizione… Lui aveva la capacità di trascrivere nell’immediato la musicalità della battuta. Anche affrontando temi come il confine labile tra sanità e follia, riesce con i contrappunti comici a rendere gradevolissima la commedia. In scena sono Michele Murri, il personaggio principale che interpretai già nel 1998 con la regia di Luca De Filippo. Se allora mi concentrai più sull’aspetto patologico, ora mi sono focalizzato sul disagio di Murri, il disagio di un innocente, che crede sempre a tutto quello che si dice. Un innocente può essere rinchiuso in manicomio? Un esempio è lampante. Quello di Alda Merini. E se contestualizzassimo Michele Murri di fronte ai politici oppure alle menzogne della guerra… lo considereremmo ancora un “pazzo”? 

Il suo rapporto con una “sorella” di scena come Carolina Rosi, che interpreta Teresa
Il regista Roberto Andò ha pensato che la colpa del disagio mentale del protagonista derivasse da un fatto genetico, ossia dalla sorella, interpretata da Carolina Rosi, che al termine prenderà le redini della vicenda. Con Carolina c’è un rapporto molto affiatato, abbiamo fatto molti lavori insieme, così come con gli altri della compagnia, dove è ancora “percepibile” la mano di Luca De Filippo.

Un messaggio che vuole lanciare “Ditegli sempre di sì”
Messaggio non saprei, ma direi grande tolleranza e comprensioni delle ragioni altrui. Il fatto che la gente abbia voglia di tornare a teatro è certamente importante. Un desiderio mai finito, che non si è assopito in questi due anni. Quest’estate ho avuto una prova: in Sicilia, nei Teatri di Pietra, recitai il “Miles Gloriosus”, al tramonto guardavo questi spalti...un teatro di oltre duemila anni fa… che tuttora sopravvive. La speranza c’è.

Impegni cinematografici e in tv…
La nuova serie de “I bastardi di Pizzofalcone” si girerà l’anno prossimo, la Rai ha dato la precedenza alla seconda serie de “Il commissario Ricciardi”. Per il cinema, è stata una bella stagione per me: una parte nel “Bambino nascosto” di Roberto Andò stesso regista dello spettacolo, e poi un film a cui sono molto affezionato “Querido Fidel”, un’opera prima di Viviana Calò, dove interpreto anche in questo caso un “pazzo” che vuole instaurare il regime cubano a casa: lui persegue questo ideale, senza lasciarsi fagocitare dalla convenienza.


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