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  • 11 aprile 2021
  • Casale Monferrato

La ricerca di Renzo Rolando

Nel cimitero cattolico brillano storia e arte

Libro in collaborazione con Amc

“Il cimitero cattolico urbano di Casale” è una guida che ci promettevamo di fare ogni volta che ci aggiravamo tra le edicole sia per la ricostruire eventi storici (esempio la permanenza del Re Nicola di Montenegro) che per i pregi artistici. Ma ci ha battuti Renzo Rolando con un bel libro ricco di foto, in collaborazione con la Amc (Azienda Multiservizi casalese) grazie all’interessamento del direttore generale Gabriella Cressano (v. articolo a lato).

Torniamo alla recente, meritevole, pubblicazione. Intanto è di gran pregio e pressochè inedita la storia non solo del cimitero di via Negri ma di quelli che erano sorti ai margini delle chiese, comprese quelle scomparse come quella dei Cappuccini o la Baronino (ma qui, ricordiamo noi, il ritrovamento di scheletri nel corso del restauro a cura dell’architetto Cesare Volpiano della chiesa duecentesca). Il cimitero nasce storicamente grazie a un decreto di Amedeo III dell’11 dicembre 1777. Nel 1819 si finiva la chiesetta interna del cimitero benedetta dal canonico Dalla Valle, in contemporanea ecco le prime cappelle: dei Gesuiti, della San Giulio d‘Orta (patrono dei muratori), di Alessandro Gozzani di Sangiorgio... Tra le edicole collettive quella della Pia Società di San Francesco e Teodoto che oggi spicca (abbellimento degli anni Venti) per le sue quattro grandi colonne scalanate.

Il libro ti porta per mano, tomba per tomba, personaggio per personaggio (con molte notazioni curiose). Noi ci soffermiamo solo sulla cappella Dalla Valle di Pomaro (sulla destra dell’entrata) dove saggiamente Rolando ricorda la permanenza delle sepolture del Re Nicola di Montenegro e della moglie Milena. Utilissima la scheda finale con gli artisti che vi operarono. Soffermiamoci un attimo sui principali, mettiamo in testa Leonardo Bistolfi (di cui Rolando registra sei opere, non sono poche), poi il prolifico pittore Giuseppe Aceto, Virgilio Audagna, scultore (noi ricordiamo anche il suo portale a Oropa), Luigi Bagna di Valmacca (citiamo la tomba dedicata a Mamma Rossi), il medese Ferdinando Bialetti, il marmista Boffa (tomba Lanza), Guido Capra, allievo di Bistolfi (otto opere), Gaspare Galeazzi, buon scultore di Lomello (sua una curiosa piramide), Spartaco Martini, Gino Mazzoli, Michelangelo Monti, Antonio Morera, Agostino Redoglia.


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