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  • 10 luglio 2012
  • Casale Monferrato

L’urbanistica che anticipa il futuro: «Bisogna intervenire sul patrimonio immobiliare già esistente»

Rigenerazione urbana, sostenibilità, housing sociale, infrastrutture, spazi collettivi, scuole e siurezza delle strutture sono parole entrate ormai nel linguaggio comune. Questi non sono che i fattori su cui intervenire per risollevare il settore delle costruzioni, a livello tanto nazionale quanto locale. Infatti, come è emerso dal recente convegno annuale dell’ANCE Piemonte svoltosi a Torino, negli ultimi quattro anni (ovvero dal 2008 al 2012), tale settore ha perso nella nostra regione quasi un quinto degli investimenti, che equivale al 19,1%. La gravità della situazione si fa sentire soprattutto per quanto riguarda le nuove abitazioni, ambito in cui gli investimenti sono calati del il 35%, ma, in ogni caso, negli ultimi due anni sono aumentate (quasi l’11%) le imprese piemontesi entrate in procedura fallimentare. E’ in questo contesto di crisi che si rende evidente la necessità di intervenire sul patrimonio esistente. Come ha affermato Giuseppe Provvisero, presidente dell’Anche Piemonte: «Abbiamo a disposizione, in Italia e in Piemonte, una risorsa importante come il patrimonio immobiliare, purtroppo obsoleto e non sfruttato, che dovremmo valorizzare per migliorare la vita dei cittadini, in sicurezza, offrendo al territorio nuove opportunità economiche». E’ quindi indispensabile intervenire nella rigenerazione urbana, rigenerazione che deve porre particolare attenzione ai consumi energetici, all’impatto, alla sostenibilità ambientale e alla stabilità delle strutture, con l’obbiettivo di attivare sinergie tra le diverse azioni progettuali per migliorare l’efficienza, l’operatività e l’economicità dell’intero settore. Non a caso, il convegno di Ance ha presentato il progetto “Green Landscape Economy”, un modello tutto italiano che pone al centro la delicatezza e la bellezza dei paesaggi caratteristici della nostra penisola. In pratica, secondo gli esperti, l’urbanistica dovrà produrre uno sviluppo economico e sociale basato sul rispristino di un sistema integrato delle risorse già presenti sul nostro territorio. Quali sono i vantaggi stimati? Innanzitutto, economici e sociali: il recupero urbanistico ed edilizio permette di superare il degrado e la marginalizzazione; vantaggi ambientali, perchè gli interventi sostenibili che si vorrebbe tentare di perseguire contribuirebbero alla riduzione di consumi ed emissioni nocive; infine, vantaggi dal punto di vista della sicurezza, in quanto è attraverso gli interventi di consolidamento delle strutture che si persegue la sicurezza dei cittadini. «Siamo convinti che ogni luogo possa rinascere- ha così commentato Provvisiero- svolgere meglio le sue funzioni e trovarne di nuove e anche più utili, ma insieme all’impegno delle imprese è necessario quello delle istituzioni».

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Emanuela Pastorelli

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