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  • 18 gennaio 2021
  • Casale Monferrato

Memorie di novembre

Il ricordo della Shoah in quella cassetta degli anni '70

Cortometraggio della media Leardi

Lusinghiero risultato della scuola secondaria di primo grado “Leardi” (plesso dell’Istituto Comprensivo Negri) che ha superato la fase regionale ed è in corsa per il primo posto a livello nazionale nell’ambito del concorso “I Giovani ricordano la Shoah”. «Il tema del concorso - spiegano dalla scuola - verteva quest’anno sulla ripresa della vita delle persone dopo il periodo di clandestinità, paura e stenti sperimentati da molti durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale: un momento incancellabile dalla memoria dei contemporanei di quelle vicende, i quali, superati i pericoli, hanno dovuto fare i conti con i traumi ed i ricordi terribili che hanno segnate per sempre le loro vite.

Sappiamo che anche attraverso il dolore si può diventare migliori: sono proprio quelle generazioni, le più provate dalla guerra, che hanno contribuito a creare la società piena di valori dell’Italia del secondo dopoguerra, fatta da singoli capaci di non fermarsi ai fatti negativi, ma in grado di ricostruire interamente la propria esistenza, proprio come è accaduto a molti sopravvissuti all’esperienza dei lager, i quali non si sono lasciati travolgere dalla spirale di odio di cui sono stati oggetto, ma hanno riconvertito questi sentimenti negativi in speranza ed esperienza per gli altri. Proprio la riflessione su questi esempi passati ha fatto scaturire il lavoro prodotto dagli alunni della classe 3B, i quali, provati come molti loro coetanei e non, dall’esperienza durissima del lockdown, hanno trovato forza ed occasione di riflessione in occasione del progetto, il quale è diventato un momento costruttivo di singolare sinergia fra alunni, genitori ed insegnanti.

Il lavoro è stato chiamato “Memorie di novembre”, un titolo che vuole sottolineare la proficua riflessione sul trovarsi costretti a distanza, privati della libertà di incontrare compagni ed amici, senza avere la possibilità di condividere idee e pensieri in un unico ambiente scolastico: forti e resilienti, i giovani alunni non si sono lasciati ostacolare dalle difficoltà, coadiuvati dai loro docenti, hanno realizzato ugualmente il lavoro e anche i genitori sono diventati parte attiva, poiché singole parti del cortometraggio sono stati realizzate proprio a distanza, le case degli alunni sono diventate la cornice delle singole scene che, poi, sono state assemblate dagli insegnanti coinvolti in un paziente lavoro di coordinamento e montaggio.

Impossibile non riscontrare analogie sulla situazione di chiusura e restrizione in cui ci si trovava coinvolti, altrettanto immediato riflettere sulla necessità di riscoprire un atteggiamento forte, disponibile ad adattarsi a situazioni inusitate per superare le difficoltà, una vera ed autentica esperienza educativa che ha unito la scuola e le famiglie. Il progetto, realizzato interamente online e a distanza, è basato sul parallelismo fra la vicenda di una ragazzina dei giorni nostri che realizza un videoblog in cui documenta la sua vita durante il lockdown e l’occasionale ritrovamento di una cassetta degli anni Settanta, la quale, invece, contiene la testimonianza di una donna sopravvissuta all’esperienza del campo d concentramento. Quel racconto che arriva da lontano viene condiviso con amici e compagni e le storie dei sopravvissuti diventano strumento di crescita e maturazione attraverso le difficoltà».


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