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  • 10 ottobre 2014
  • Bassano del Grappa

Nel paradiso del Monte Grappa dove cento anni fa c’era l’inferno riposa un generale monferrino

C’è la nebbia e una fine pioggerellina. C’è il vento tagliente di un autunno che sul Monte Grappa è già inoltrato. Lo dicono anche gli alberi, arrossiti alla nuova stagione. Sembra di essere immersi nelle nuvole. Sembra di essere in paradiso dove, invece, cento anni fa c’era l’inferno. Un inferno in cui morirono decine di migliaia di soldati italiani e austriaci. E quando i tre pullman (partiti da Casale all’alba di mercoledì con a bordo 130 studenti dell’ultimo anno dell’Istituto Balbo e una decina di alpini della sezione casalese dell’Ana) raggiungono la vetta del Grappa, scema il clima festaiolo da gita, quello da giorno di lezione «fortunatamente» sfumato. Perché la vera lezione comincia qui, a 1800 metri di altezza, immersi nelle nuvole con il vento che taglia guance e mani, su una montagna difficile da conquistare e difficile da abbandonare, dove il generale Gaetano Giardino, comandante dell’Armata del Grappa originario di Montemagno, guidò le sue truppe. Alla fine del 1935 Giardino fece appena in tempo a vedere la conclusione del sacrario, morì qualche settimana dopo a Torino ma volle essere sepolto lassù, tra i suoi soldati. E proprio sulla tomba del generale monferrino la folta delegazione casalese ha solennemente deposto una corona di alloro. «Questo è un luogo sacro - ha detto il presidente della sezione Ana di Casale Gianluigi Ravera rivolgendosi agli studenti del Balbo - abbiate riconoscenza nei confronti di chi, giovane come voi, ha perso la vita in questo luogo». Giovani come Peter Pan, un soldato austriaco, sulla cui tomba «sempre, sempre, sempre - dicono gli alpini ai ragazzi - troverete deposto un fiorellino appena reciso». Probabilmente quel Peter Pan, al contrario di quello creato da James Matthew Barrie, voleva crescere e invecchiare. Lassù - dove cento anni fa risuonavano nelle valli i colpi dell’artiglieria, delle bombe e dei moschetti - mercoledì c’era il paradiso. Freddo e tagliente. Come solo può essere una tranquilla giornata di autunno inoltrato sul Grappa.

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Doriano Costanzo

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